scrittori

Il ragionier Montale


Ragionier Montale. Dal Tecnico Commercialeal millenovecentosettantacinque.Dal diploma di ragioniere al Nobel. Dove sali?Sali in cima ai pensieri di quella casa dei doganieri, quella del Tu non ricordi.Ti ricordi Montale? Ti ricordi la casa dove il libeccio sferza da sempre.Chi ti sente quando dici che "l'arte è il compenso o il surrogato di chi non vive"?Scrivi  Montale. Noi moduliamo il nostro fischio di richiamo per quando sarà l'ora.Ci commuove la tua timidezza. La sgretola il carico di paroleportate in braccio oltre ogni bufera che sgronda,ci piace tenerci aggrappati alla memoria del crac di noci.Se sai chi va e chi resta, non ti sgomenta il nostro stare all'erta,affacciati al balcone delle idee, al respiro d'aria buonache sgronda dalle cimase dei tetti.Avresti voluto essere "scabro ed essenziale". Lo sappiamo, Montale.Invece ti sei fermato a osservare "il male che tarla il mondo,la piccola stortura d'una leva che arresta l'ordegno universale".Zitti anche noi, col nostro segreto in pugno,con le tue parole di quel mattino di vetro,con la solarita scrosciata del giallo di quei limoni.Montale, ragionier Montale.Hai ragionato bene. Di sragionare le cose normali.TI sei ficcato in questa dolcezza inquieta,nella navicella d'una fanghiglia mobiled'un rigagno assieme a Camillo Sbarbaro.Quelli che deridono la poesia,dacci retta: guidali. Anche se vanno a centottantaall'ora, sono fermi: non hanno mai ballato nel tangosmorzato a raffiche dallo scirocco. Non hanno dileguato la ragione in cambio d'un istinto. Presidiano cubi invivibilisenza libri. Ah l'uomo che se ne va sicuro...