scrittori

scrivania


C'è una distesa di fogli. Sembrano sdraiati al sole artificiale della lampada. Ci sono telefonini sparsi. Almeno tre. E trillano a ritmo. Ciascuno al momento giusto. Poi che c'è. Vediamo. La stampante. Qualche mappa concettuale come souvenir. C'è un libro ma s'intravede appena: ecco il neo di Marylin in copertina. Poi c'è una Divina commedia. Qualche penna. Fogli scritti. Spillatrice professional. Bicchieri portaoggetti. Il libro delle figure retoriche. Una bottiglia di tè verde. Il Baldi di Letteratura italiana: immancabile. C'è un cappello con visiera. Ah ecco. Un libro di sbocchi professionali. Di questi tempi. Con la scuola pubblica verso la chiusura definitiva. E poi c'è Ossi di seppia di Montale con gli ultimi due versi di Falsetto:Ti guardiamo noi, della razzadi chi rimane a terra.