Separiamoci

La protesta dei padri separati


LAVAVETRI IN BOXER ROMA - Chi in mutande, chi in boxer, a pulire vetri ai semafori di fronte al tribunale civile di Roma: una cinquantina di padri separati ha così protestato contro chi - a scapito della categoria - applica scorrettamente l'affido condiviso. La manifestazione - organizzata da Figli negati, Caro Papà, Papà separati Lombardia (riuniti in un movimento chiamato 'Armata dei padri') - prende spunto da un caso di cronaca. Quello di Alessandro Aloisi, "perseguitato economico - raccontano i manifestanti - che a fronte di uno stipendio di 890 euro al mese, secondo un giudice del tribunale civile di Roma, deve versare alla sua ex moglie 500 euro e alla figlia di un anno altri 500 euro".    "Non ce l'abbiamo con tutti i giudici e tutti i tribunali, compreso quello di Roma - dice Giorgio Ceccarelli di Figli negati - ma solo con quei giudici che non applicano correttamente, secondo lo spirito della legge, l'affido condiviso che vuol dire diritti e doveri per entrambi i genitori. Noi siamo consapevoli che ci sono mamme che non ricevono l'assegno mensile dagli ex mariti. Ma va distinto chi ha la possibilità economica e cerca di imbrogliare, persone che vanno punite severamente, da chi invece guadagna poco e vive nell'indigenza".    I manifestanti hanno ricevuto attenzione e solidarietà da avvocati e passanti. Qualcuno ha permesso che pulissero i vetri della macchina e ha simbolicamente regalato qualche centesimo di euro. La protesta dei padri separati continuerà, ma questa volta per sollevare l'attenzione contro i rapimenti dei figli da parte dell'ex coniuge, il prossimo 20 novembre in occasione della Giornata internazionale dei diritti dell'infanzia.    Si presenteranno agli arrivi dei voli internazionali a Fiumicino invitando alla castità gli stranieri che arriveranno a Roma: "Solo così - spiegano - potranno evitare che la madre, in caso della nascita di un figlio, possa rapirlò. Anche in questo caso, l'iniziativa si preannuncia spettacolare: i manifestanti si presenteranno con una cintura di castità in cartone.