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«LAVORO A RISCHIO SOPRATTUTTO PER I GAY»


La crisi c'è. E colpisce tutti. Arcigay però mette in guardia: «Gli omosessuali sono esposti più di altri a possibili discriminazioni sul posto di lavoro».La decisione di accendere i riflettori su una delle tante possibili facce della recessione parte dalle «diverse» segnalazioni arrivate all'associazione nelle ultime settimane: «Segnalazioni di allarme rispetto alla possibilità di essere licenziati, cassintegrati o di veder ridotto il proprio reddito», afferma in una nota il presidente Aurelio Mancuso. Che aggiunge: «Arcigay si associa a chi nel nostro Paese esprime la volontà di affrontare con spirito unitario questo difficile passaggio, con una particolare attenzione nei confronti delle famiglie numerose, di quelle monoreddito, dei soggetti più esposti e deboli, colpiti da singole o multiple discriminazioni ».Tra questi, appunto, gli omosessuali. Soprattutto se giovani e con contratto a tempo determinato. «Co.co.co, precari, tutti a rischio di licenziamenti discrezionali », dice il presidente di Gaynet Franco Grillini. «Le discriminazioni sono ancora forti, specialmente sul posto di lavoro. E con la crisi in molti si sentono minacciati». Da qui un appello alla politica: «Serve una vigilanza bipartisan». Anche Morena Piccinini, responsabile Welfare e Nuovi diritti Cgil, parla di «segnalazioni di possibili discriminazioni in aumento »: «È da tempo che denunciamo l'esistenza di una gerarchia nelle "espulsioni" dal mondo del lavoro, così come (rovesciata) nelle assunzioni». Come dire: «I primi ai quali si rinuncia sono i lavoratori immigrati, poi quelli che hanno un orientamento sessuale diverso (per molti ancora un problema), quindi le donne». E come Grillini avverte: «Se poi il contratto è a tempo determinato, la lettera di licenziamento parte più facilmente grazie anche al fatto che è molto semplice mascherare l'eventuale discriminazione ».Per il segretario Confederale Cisl Giorgio Santini il rischio accomuna tutte le fasce deboli: «Per questo servono al più presto forme sociali di tutela». Nessuna segnalazione: «Ma vigiliamo e se servirà interverremo con forza». Gli va a ruota Benedetto Della Vedova, deputato Pdl: «Stando alle previsioni, nei prossimi 6-7 mesi perderanno il lavoro 600 mila persone. Persone di tutte le appartenenze sociali, di tutti gli orientamenti ». Dunque: «Stiamo attenti, vigiliamo, ma evitiamo strumentalizzazioni».Alessandra Mangiarottidi il Corriere della Sera