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UNIONI GAY, RICHIAMO DALLA CONSULTA IL PRESIDENTE: ORA SERVE UNA LEGGE


Flick: regolare i nuovi diritti. Elogi dalle associazioni di omosessuali Sui rapporti tra organi istituzionali il presidente Flick ha affermato: «Preferisco i confini alle invasioni di campo» ROMA — Davanti al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che alla fine si alzerà per andare a stringergli la mano, il presidente della Corte Costituzionale, Giovanni Maria Flick, ieri mattina, intervenendo al convegno «Uno sguardo verso il futuro», promosso dall'università Luiss a chiusura del 60Ëš anniversario della Costituzione italiana, ha invitato apertamente il Parlamento a legiferare sui «nuovi diritti fondamentali».Temi e diritti «dagli incerti confini» che necessitano oggi più che mai, secondo Flick, di «una sicura traccia scritta»: unioni omosessuali, inizio e fine della vita, testamento biologico, trattamento terapeutico per malati terminali o in coma.«Eludere queste domande — ha ammonito — significa delegare le risposte, caso per caso, agli organi giurisdizionali, talvolta privi di precisi referenti normativi, com'è avvenuto nel drammatico caso di Eluana Englaro». Caso «avvertito a livello istituzionale e non solo etico», ha ricordato il presidente della Consulta, come dimostra il fatto che su Eluana «è stata chiamata a pronunciarsi la stessa Corte costituzionale» per sbrogliare il conflitto tra Parlamento e magistratura.La politica, dunque, deve tornare a decidere. Solo così, ha detto, si eviterà «il rischio di uno squilibrato rapporto tra legislazione e giurisprudenza, una sorta di paralisi del legislatore contrapposta a un attivismo creativo dei giudici». Sui rapporti tra organi istituzionali, comunque, Flick è stato chiaro: «Preferisco i confini alle invasioni di campo». Un discorso, il suo, accolto con favore dal deputato del Pd Anna Paola Concia: «Ha ragione lui, noi politici dobbiamo avere il coraggio di discutere e legiferare su temi come unioni omosessuali e testamento biologico, che incidono direttamente sulle vite dei cittadini». «Flick correttamente pone un problema — le fa eco il capo della segreteria della Democrazia cristiana per le autonomie, Franco De Luca —. Se la politica mette la testa sotto la sabbia sulle unioni civili sarà la magistratura a supplire. I Didore (Diritti e doveri di reciprocità dei conviventi, ndr) per noi sono una buona soluzione di compromesso». Le associazioni gay, naturalmente, sono tutte con Flick: «Il Parlamento smetta di fare lo struzzo e affronti con dignità il tema», afferma il presidente di Arcigay, Aurelio Mancuso. Anche GayLib (gay liberali di centrodestra) esprime soddisfazione: «Portiamo subito in aula una proposta condivisa da parlamentari maturi e di buona volontà ».Ma Flick, ieri alla Luiss, ha messo in guardia anche da quella che ha chiamato «una sorta di frenesia di aggiornamento dei diritti fondamentali » della Carta. Quasi «un'euforia, un'enfasi». Tanto che a volte, la conclusione è amara, «ci interessa di più parlare dei mille nuovi rivoli del diritto alla riservatezza, piuttosto che presidiare il diritto di non morire a causa di incidenti sul lavoro».Fabrizio Cacciadi il Corriere della Sera (fonte gaynwes.it)