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PINK, LA CUCINA GAY HA LA SUA ENCICLOPEDIA DI PIATTI MACHO


Lo chef Peter Norman ha scritto un libro che raccoglie le sue esperienze di omosessuale che ama vivere e cucinare per i suoi amori. La prefazione è di Cecchi Paone di Paolo MarchiVendono, eccome se vendono tutti quei libri e quelle riviste dedicate alla cucina della mamma piuttosto che alle ricette dell’amore o di San Valentino. Bene anche i libri sui piatti dello zodiaco così come quelli per tutte le stagioni e per tutte le feste. A volte sono anche ricettari seri, cucinabilissimi, curati da persone rispettabilissime, con cui è piacevole trascorrere una serata a tavola. Purtroppo però quasi sempre sono libri legati a ricordi e sentimenti, schegge di infanzia o di primi e intensi baci, emozioni che fanno diventare ogni piatti buono, magari anche ottimo solo perché gustato la serata della dichiarazione di primo amore piuttosto che di fuoco. Il punto dolente è che chi non ha vissuto quei magici momenti e si ritrova a replicare quella preparazione a casa sua la giudica per quello che è, un insieme più o meno cucinato o crudo di materie prime. In fondo anche la donna e l’uomo più belli al mondo sono un tot di muscoli, carne, ossa, apparati digerenti, pensanti, riproduttivi… senza nessuna poesia. Tutto questo perché spesso sono mere operazioni commercial-editoriali, imbastite per sfruttare il momento. Questo non vale per il più sorprendente e in fondo coraggioso libro di ricordi e di ricette: “Pink, la cucina in rosa”. Lo ha scritto Peter Norman, chef e foodstylist, che immagino inglese o al massimo americano di nascita e svedese di adozione. Vive da tre lustri a Stoccolma per stare con il suo amore, che è un lui e che si chiama Peter a sua volta. “Pink” è cucina in rosa nel senso di cucina gay, una realtà che in Google coagula qualcosa come un milione e 270mila referenze, un successone e un business anche, perché pochi fanno qualcosa solo per passione. Peter Norman invece di passione ne ha bruciata tanta. Il suo volume è un inno all’amore omosessuale e la prefazione italiana di Alessandro Cecchi Paone un ulteriore contributo di sinceri sentimenti. Viaggi e bocconi d’amore: Faringso fantastica (è un paese in Svezia), Nizza la chic, Firenze amatissima, Londra trendy per vocazione, Barcellona senza limiti, Ibiza selvaggia, Grecia dal sapore divino, New York forever cool… sono alcuni dei capitoli. Ricordi, ricette e gran belle foto come per tanti altri libri strenna. E le squisitezza sono da acquolina garantita: Gamberetti all’olio con zafferano e aglio, Pesche con prosciutto iberico, Insalata di spinaci e polpa di granchio tiepida con uova affogate, Mousse di fegatini di pollo, Baguette al pomodoro e olive, Torta di ananas e mandorle… Quello che proprio non capisco è perché tutto questo ben di dio concorra a formare una cucina in rosa. Ho sempre mangiato scampi gratinati con pomodoro e cipolla rossa in dadolata, ma non mi sono mai posto il problema della sessualità del piatto stesso. E così si arriva alla vera essenza del libro perché l’autore si svela quando scrive “ Chi di noi non ha avuto un flirt a Barcellona, una scappatella a New York o una storiella con un italiano pentito che non fa altro che parlare di sua moglie?”, oltre a pensare che io mai, almeno non con un lui e più facilmente direttamente con la moglie del lui piagnucoloso. Morale: “Pink” traccia la geografia dei luoghi dove i gay possono divertirsi senza nascondersi, come è giusto che sia, e i piatti sono solo un pretesto per farci sapere, casomai ci interessasse, dove andare. E’ la biografia di un uomo che sa divertirsi e che vuole farci divertire.di Giornale.it (fonte gaynews.it)