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LA FAMIGLIA NORMALE SCOPRE IL FIGLIO GAY


Una silenziosa «rivoluzione degli affetti», e insieme la dimostrazione che la sacra famiglia italiana è più aperta, plurale, accogliente di come la si dipinge di Piera MaculottiConfusione, paura, silenzio. Non è facile dire: mamma, sono omosessuale. Come la prenderà? E in casa cosa succederà? Una testimonianza significativa esce dal nuovo libro «Una famiglia normale» (Sonda, pp125, 11 euro) dall’eloquente sottotitolo «Come abbiamo disinnescato la bomba gay». A raccontarlo - con parole vive, vere, incoraggianti - il giovane bresciano Stefano Bolognini, già autore dei «Balletti verdi. Uno scandalo omosessuale». Il libro verrà presentato domani pomeriggio alle ore 16 nella sede dell’Arcigay, in via Paitone. Ma oggi un orientamento sessuale diverso fa ancora scandalo? La complessità della risposta è nella ricchezza del libro che mette in scena l’esperienza (personale, ma non solo) dell’autore dopo la sua dichiarazione a diciannove anni; un coming out che fa uscire fuori - con il segreto gay abitudini mentali e consolidati equilibri di una «famiglia normale». Emozioni e reazioni forti, ripensamenti e cambiamenti; lo attestano le voci dei familiari intervistati: genitori e parenti, ma anche l’amato fidanzato e la «suocera» amica.All’inizio sgomento e sconforto; ansie e domande anche sulle «mie eventuali responsabilità» confessa la madre. «Soffrivo per paura: la tua vita sarebbe stata più complicata» dice nel primo dei tanti dialoghi - delicati, drammatici, divertenti - tra Stefano e i suoi interlocutori.«Papà, cos’è l’omosessualità?» «E’ una deviazione mentale. Anzi, ormonale. Anzi, sessuale». È un padre tradizionale quello che - col tempo - riesce a trasformare la disperata rabbia iniziale («mi faceva incazzare che tu non seguissi la normale prassi») in rassegnazione («cosa avrei dovuto fare?») e poi in accettazione: «il mondo cambia, la normalità non esiste, e non è articolo di fede». Nessuno degli intervistati filosofeggia né si barrica dietro dogmi ideologici. «Non abbiamo mai messo in discussione l’affetto per te». Questo è il perno del faticoso processo di comprensione documentato dal libro. Una silenziosa «rivoluzione degli affetti», e insieme la dimostrazione che la sacra famiglia italiana è più aperta, plurale, accogliente di come la si dipinge. Non monolite immutabile, ma variegato mosaico; nonostante tutto, tra vecchi pregiudizi e persistenti paure, qualcosa cambia. di Bresciaoggi