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BRAD PITT E ANGELINA JOLIE: «È IL DIRITTO PER GAY E LESBO DI SPOSARSI. METTETELO SEMPRE»


Un fiocchetto bianco appuntato sulla giacca o sugli abiti LOS ANGELES — Che cosa ha unito le persone della Hollywood che conta e di quella che fa carte false pur di entrare al Kodak Theater? Un fiocchetto bianco appuntato sulla giacca o sugli abiti scintillanti. Hanno spiegato Brad Pitt e Angelina Jolie: «È il diritto per gay e lesbo di sposarsi. Mettetelo sempre».La sequenza del backstage pubblico più emozionante è stata quella dei bimbetti di Slumdog Millionaire, che chiedevano, piangendo quasi di gioia, autografi allo 007 Daniel Craig o a Meryl Streep che presentava «la mia figlia più baby, Louise». Danny Boyle ha dichiarato: «Ci avevano respinto il copione, non avevamo distribuzione, ci hanno rifiutato alcuni Festival. A Toronto è avvenuto il miracolo». Dietro le quinte, padre, madre e sorella di Heath Ledger, rispondevano a chi metteva in discussione la loro presenza (Michelle Williams, compagna del-l'attore, era in città con la figlia Matilda, ritratto vivente di Heath, ma non si è vista): «È stato un onore per noi e per Heath».I divi più «paparazzati» sono stati Jennifer Aniston sottobraccio al suo John Mayer. Lo scrittore Bruce Vilanch, autore dei dialoghi dello show, è parso non convinto della nuova messinscena, che invece ha mandato in visibilio tanti. Su un monitor interno si sono visti gli screzi tra lui e il regista e produttore dello show, Bill Condon. Lo sceneggiatore giovanissimo di Milk, Dustin lance Black, ha detto: «Ho sempre avuto coraggio come gay. Spero che le parole di Sean Penn siano state chiare per tutti sulla nostra parità di diritti». Michael O'Connor, costumista premiato per La duchessa: «Non è vero che l'Italia non è presente. Gran parte degli abiti del film sono della storica sartoria Tirelli». Danny Boyle ha dichiarato che non sapeva nulla della storia d'amore tra Pavel e Freida Pinto. «Non è vera — ha detto lo sceneggiatore — la gente non ha bisogno di fandonie per credere all'amore vero del film». Contro il flop di Australia, Kevin Kline ha sostenuto il collega Hugh Jackman: «È stato bravissimo nel presentare i Tony». Il regista di Wall-A ha svelato che il brutto musical che ama il suo robottino, Hello Dolly, è quello che lo fece scritturare da studente come interprete di Barnaby. Jerry Lewis ha detto: «Sono contento per Obama, ma non ho mai parlato male di Bush. Il presidente degli Stati Uniti, nel male e nel bene, resta il Presidente del mio Paese ». Lo sceneggiatore del film di Danny Boyle, Simon Beaufoy: «Un asse Bollywood/Hollywood? Non mi pare, ma il nostro film è un western in equilibrio tra la vecchia Hollywood, che parlava al cuore, e l'India dove non devi andare dallo psichiatra per sopravvivere ». Penelope Cruz: «Sophia è come una mamma per me, lo è stata per tutte le riprese di Nine e non smetterei mai di ascoltare i suoi aneddoti su De Sica, Fellini. Ha un cuore d'oro». E Sophia, al braccio di Carlo Ponti jr, diventato direttore della San Bernardino Orchestra, e con a fianco la nuora violinista, Andrea Meszaros, ha bisbigliato: «Fatemi finire presto questa grande festa, anche se mi spiace che l'Italia sia assente, e correre dal mio nipotino Vittorio».Sophia Loren alla Notte delle Stelle G.Gs.di il Corriere della Sera