Le mani sull'amore» edito da Feltrinelli Esordisce in narrativa anche un grande del teatro italiano: Sandro Lombardi, il mitico fondatore, assieme a Marion D'Amburgo e a Federico Tezzi, della compagnia teatrale "Il Carrozzone", ha pubblicato, presso Feltrinelli, «Le mani sull'amore» (pp. 141, euro 14), una storia ambientata nel reparto psichiatrico del Fatebenefratelli di Roma e narrata nella forma del romanzo epistolare d'amore.Lì è stato ricoverato Carlo, un artista di fama internazionale di mezza età che ha tentato il suicidio dopo la fine di una burrascosa relazione con il giovane Lucio, dapprima suo discepolo e poi suo amante. Dalla sua stanza d'ospedale Carlo scrive una lunga lettera all'amante, in realtà un soliloquio in cui prendono forma tutti i rovelli e i dilemmi tipici dei ragionamenti amorosi. Il topos del ragionar d'amore, declinato nei modi di una drammatica relazione omosessuale, ha un ovvio ascendente, nella letteratura moderna, nel torbido rapporto che unì Rimbaud a Verlaine. L'esito narrativo di un cliché così logoro, tutto condensato intorno al nodo passione-possessione, non poteva essere che quello di un letterarissimo Kitsch, di cui l'autore è evidentemente consapevole, nel momento in cui fa dire al narratore: "è tutta scadente letteratura la mia. Banale retorica".Ma la compiutezza di questo romanzo epistolare sta proprio nella sua esibita retorica e, al contempo, nella capacità del suo autore di rendere ancora espressivo il codice amoroso, nel momento in cui ne esibisce l'artificiosità.Guido Caserzadi La Sicilia
TUTTI I ROVELLI EPISTOLARI DI UN AMORE GAY
Le mani sull'amore» edito da Feltrinelli Esordisce in narrativa anche un grande del teatro italiano: Sandro Lombardi, il mitico fondatore, assieme a Marion D'Amburgo e a Federico Tezzi, della compagnia teatrale "Il Carrozzone", ha pubblicato, presso Feltrinelli, «Le mani sull'amore» (pp. 141, euro 14), una storia ambientata nel reparto psichiatrico del Fatebenefratelli di Roma e narrata nella forma del romanzo epistolare d'amore.Lì è stato ricoverato Carlo, un artista di fama internazionale di mezza età che ha tentato il suicidio dopo la fine di una burrascosa relazione con il giovane Lucio, dapprima suo discepolo e poi suo amante. Dalla sua stanza d'ospedale Carlo scrive una lunga lettera all'amante, in realtà un soliloquio in cui prendono forma tutti i rovelli e i dilemmi tipici dei ragionamenti amorosi. Il topos del ragionar d'amore, declinato nei modi di una drammatica relazione omosessuale, ha un ovvio ascendente, nella letteratura moderna, nel torbido rapporto che unì Rimbaud a Verlaine. L'esito narrativo di un cliché così logoro, tutto condensato intorno al nodo passione-possessione, non poteva essere che quello di un letterarissimo Kitsch, di cui l'autore è evidentemente consapevole, nel momento in cui fa dire al narratore: "è tutta scadente letteratura la mia. Banale retorica".Ma la compiutezza di questo romanzo epistolare sta proprio nella sua esibita retorica e, al contempo, nella capacità del suo autore di rendere ancora espressivo il codice amoroso, nel momento in cui ne esibisce l'artificiosità.Guido Caserzadi La Sicilia