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ESCE AL CINEMA 'DIVERSO DA CHI?', CON LUCA ARGENTERO E CLAUDIA GERINI


"A" Pubblica una bella intervista ai protagonisti Avremo un Povia bis? Questa volta la polemica potrebbe scoppiare per Díverso da chi?, il film di Umberto Cartelli in uscita il 20 di marzo. Come la canzone che ha fatto arrabbiare i gay, affronta il tema dell'omosessualità. E anche questa volta di mezzo c'è una donna, Adele, ed è Claudia Gerini, che fa perdere la testa a Piero, Luca Argentero felicemente fidanzato da anni con Remo, Filippo Nigro. Il tutto si svolge durante una campagna elettorale in una città del Nord Est dove, a sorpresa, l'uomo nuovo candidato sindaco è un professore universitario, gay militante. Piero appunto. Nella corsa a primo cittadino come vice gli affiancano una donna, quella che metterà in forse le sue preferenze sessuali. Il triangolo amoroso, lui lui e l'altra, ormai ha soppiantato i polverosi e datati Jules e Jim. Cambiano i sessi dei partners, ma l'eterno archetipo. il traditore, il tradito e l'amante si ripropone intercambiabile e immutato.Ne parliamo con i due protagonisti del film. Si parte dall'attualità del tema (ma i gay in Italia sono davvero sdoganati?), per poi finire sul personale. Ad esempio i baci cinematografici. E alla fine scopriremo che quello saffico, e non solo sul set, è il più piacevole...Un film politicamente scorretto?Gli amici che hanno visto l'anteprima con GrilliniGli amici che hanno visto l'anteprima con Grillini Claudia:«Assolutamente no! Lui non è un redento come nella canzone di Povia. Diciamo che per un momento ha una sorta di transumanza verso l'eterosessualità. Lei è un po' sbronza, si vede questo figo davanti, non facendo l'amore da tre anni gli salta addosso. Ovvio che il cuore di lui vada in confusione e ci sia un attimo di passione. Ma poi... be', non voglio svelare nulla. Dico solo clic secondo me questo è un film rivoluzionario, proprio perché non vuole dare alcun tipo di giudizio. Il titolo non è casuale, diverso da chi, e col punto interrogativo”.Luca: “Anzi, nel film è proprio lui, nella sua condizione di coppia felice, che rappresenta la normalità. Mentre di lei, sani principi e un po' bigotta e in carriera, si scoprirà che è la definizione della diversità. Comunque, siccome volevamo che la storia fosse credibile, sono state chieste anche consulenze esterne. In questi giorni lo stanno vedendo i portavoce dei vari movimenti gay, e mi sembra che i riscontri siano positivi. Il film fa sorridere, come è giusto che sia in una commedia”.Una famiglia moderna insomma?L.: «Certo. Se nella definizione di famiglia c'è il concetto di prendersi cura di qualcun altro. Allora che siano due uomini, due donne, due uomini o una donna, tre zie o quattro giapponesi, chissenefrega. È la realtà che ci dimostra che è così. Anche se purtroppo i codici e le leggi su cui è basata la vita di tutti i giorni non si adeguano. E sto parlando dei Dico, dopo tutto il clamore che si è fatto non se ne parla più”.C.: E questo è uno scandalo. Prima tutti in tivù a litigare sul tema, non si parlava d'altro, poi il silenzio. Siamo un po' un Paese di pecoroni, nessuno lotta per i propri diritti. Ipocriti, facciamo finta che non esista la bisessualità, e poi tutti sappiamo che chi si ferma nei viali battuti dai travestiti sono i padri di famiglia”.Per lei, Argentero, questo è il secondo film dove interpreta la parte di un gay. Come è baciare un uomo?L.: -Diverso. In Saturno contro, con Favino, ho capito, ad esempio, cosa prova una donna quando un uomo non è fresco di barba. Una sensazione strana... ma non choccante. Con Filippo Nigro più o meno è stata la stessa cosa.Ormai era vaccinato. Il messaggio del settimanale "A" ai lettoriIl messaggio del settimanale "A" ai lettoriL.: «Non proprio. E’ una cosa a cui non ci si abitua. Se uno è gay è gay. Come se uno è etero è etero. Mi farà sempre strano baciare un uomo, ma non perché sono omofobo. E’ che sono abituato a baciare e accarezzare la pelle liscia della mia fidanzata”.Esistono i bisex, come dice Claudia. L.: -Ma secondo me sono etero o gay non risolti-.Lei Claudia, ha mai baciato una donna in un film?C.: «Si in La vespa e la regina, un film di Antonello De Leo, del '99. Ero una rokkettara lesbica che doveva fare finta di essere una bambolona».E come è stato?C.: “Bello, liscio. morbido. Eppoi non aveva la barba! Quello è stato un bacio cinematografico, ma anche nella vita reale mi è successo di baciarla una donna. Non sono assolutamente lesbica, però è capitato. Da ragazzina le scelte sessuali sono delicate, contaminabili, una festa, un bicchiere di troppo, un momento di intimità. Poi ci ripensi e capisci che è stato per trasgredire, per capire. per provare. E lì prevale il tuo istinto, se sei veramente attratta continui. Ma penso sia successo al 70 per cento delle donne della mia generazione».Lo fanno ma non lo dicono.C.: “Ma io non sono un'ipocrita! Tutte queste suorine mi fanno molto ridere. A tante mie amiche è successo. A livello di esplorazione è una cosa molto naturale, anche innocente».Eppure Luca sostiene che anche se il bacio omosex cinematografico è possibile, se sei etero non ti ci abitui. Bacchettone?C.: “Come dice lui. probabilmente tra uomini fa strano, se sei etero è difficile che ti scappi un bacio. Noi donne siamo diverse, molto più intime nei nostri comportamenti, sempre al bagno insieme, ci scambiamo vestiti, trucchi, confidenze. Quante volte sono stata a dormire con le mie amiche! Un bacio per noi è più leggero, più semplice. lo non ho mai avuto un'esperienza completa, però queste piccole esplorazioni a livello superficiale si, mi sono successe».L'Italia è un Paese dove ancora ci sono esponenti politici che parlano di "culattoni",L.: «Ecco, la discussione non si eleva mai. Per fortuna il 90 per cento dei pregiudizi e appannaggio di gente destinata a lasciare questo amato mondo a breve. Già la mia generazione, ma soprattutto quelle dopo di me cresceranno in altro modo. Molti bambini, ad esempio, non hanno capito la battuta di Berlusconi sul l'Obama abbronzato. Non fanno differenze fra un musulmano, un nero, un gay».C.: “Io ho l'impressione che in qualche modo siamo regrediti. Dauna parte la comunità gay si è affermata e ha potere. Non solo nella moda, anche nell'editoria, nello spettacolo, nell'alta finanza. Poi, però, abbiamo un Roberto Bolle che ammette, ritratta, lascia in forse. Ma come, Nureyev è stato il più grande ballerino del mondo ed era gay! Tutti lo sapevano, non si nascondeva ipocritamente. E Visconti, Zeffirelli. Pasolini? Probabilmente negli anni Settanta l'Italia era più aperta.Siete mai andati a un gay pride?L.: Una volta con amici in Svizzera. a una love parade. Più che altro per ballare. Durante l'università, quando facevo il barman, nel locale dove lavoravo si facevano tantissime serate gay. Ed erano le più divertenti, le più scenografiche».Corteggiato?L.: Normali avances. Ma i complimenti fanno piacere indipendentemente da dove arrivino.E lei Claudia, mai andata a una love parade?C.: No, però mi hanno invitato al festival gay di fine aprile a Torino e non vedo l'ora di andare. Io mi diverto con i gay, ci sto molto bene. Li ho vissuti come una parte integrante della mia vita dai tempi del liceo».Lei è madre di una bambina, se un giorno le dicesse sono gay?C.: Intanto speriamo che per allora ci siano i Dico. E comunque non ne farei un problema. Le direi soltanto, adotta un bambino. fatti inseminare. ma fammi diventare nonna». “A”AI lettori"A" è sempre stato sensibile ai diritti dei gay. E loro in Diverso da chi? dimostrano di apprezzare questa attenzione.di A