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PDL. Sì ALLA LIBERA CIRCOLAZIONE DEI CITTADINI UE MA NON INTERFERIRE NEL DIRITTO DI FAMIGLIA


"No al matrimonio gay" BRUXELLES - Si' alla libera circolazione dei cittadini in Ue, ma no ad interferenze ''inopportune'' nelle competenze esclusive dello Stato, come quelle sul diritto penale sull'ordine pubblico e sul diritto di famiglia. A annunciare il loro voto contrario alla relazione della liberaldemocratica romena Adina Ioana Valean sono i capigruppo di Fi e di An all'Europarlamento, Stefano Zappala', Roberta Angelilli e Cristiana Muscardini, che si sono presentati per la prima volta come delegazione del Pdl all'Europarlamento.''E' assolutamente inaccettabile fare riferimento a Stati e in particolare all'Italia, esprimendo giudizi di merito alla legislazione in vigore rispetto alla scelta o meno di riconoscere i matrimoni gay'', ha spiegato Angelilli. I tre europarlamentari hanno posto in risalto il fatto l'Italia viene citata nella relazione perche' ''non riconsce i diritti di libera circolazione alle coppie dello stesso sesso per ragioni di ordine pubblico'' e registra ''la prevalenza di posizioni contarie al riconoscimento di terze e quarte mogli''. ''E' molto scorretto mettere alla berlina uno stato sovrano in materie che non sono di competenza della legislazione Ue'' ha commentato Zappala;, mentre Muscardini ha sottolineato a piu' riprese che la formulazione ''terze e quarte mogli'' si rifa' alla pologamia, che e' proibita nell'Ue. ---Discriminazioni/Libera circolazione comunitariPagano: "Omofobia: Carfagna peggio di Ponzio Pilato. Cittadini comunitari: Maroni: bocciato per l'ennesima volta" Il voto domani a BruxellesDichiarazione di Maria Grazia Pagano, deputato europeo Pd-Pse, Commissione "Libertà civili, la giustizia e gli affari interni" - Parlamento europeo"Mi aspetto molto dal voto di domani mattina al Parlamento europeo sulla Direttiva orizzontale contro tutte le discriminazioni e sullo stato di attuazione della Direttiva sulla libera circolazione dei cittadini europei. I risultati dell'indagine sull'omofobia presentata ieri dall'Agenzia europea sui diritti fondamentali mostrano chiaramente che c'è un stretto nesso tra buone leggi antidiscriminatorie e un comportamento sociale che accoglie e valorizza le differenze. Purtroppo scorrendo le cartine contenute nel rapporto finale dell'indagine l'Italia si trova quasi sempre in compagnia dei paesi dell'Europa centrale e orientale dove non ci sono buone leggi e dove si registrano i più alti tassi di omofobia e di discriminazioni.Spero che domani il Parlamento europeo approvi i due testi e spero che questa sia la buona occasione per il Governo italiano di cambiare rotta. La ministro Carfagna non può lavarsi le mani e scaricare le attese di una legge sull'omofobia solo sul Parlamento, dove una buona proposta è stata tempo fa bloccata dalla destra. E il ministro Maroni non può continuare a rimanere sordo alle continue bocciature dell'Europa ai suoi molteplici tentativi di aggirare il diritto comunitario. Nella Relazione che probabilmente verrà approvata domani si richiamano gli stati membri a garantire e non a svuotare uno dei pilastri fondamentali dell'integrazione europea, quello dell'effettiva possibilità di vivere e lavorare in un altro paese dell'Unione, senza discriminando, ad esempio, i rom o i partner dello stesso sesso".di ansa