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POLIZIOTTA GAY: NESSUNA DISCRIMINAZIONE IN QUESTURA


Il caso di Luana Zanaga. Il, questore: «Mancanze gravi e reiterate con forte danno alla polizia»  «Mancanze gravi e reiterate con forte danno alla polizia» «La questura non si occupa della vita privata dei dipendenti. Ci sono numerose sigle sindacati, che vanno dall’Ugl alla Cgil. Se si sente danneggiata può rivolgersi all’ autorità giudiziaria». Il questore Luigi Savina vuole tenere lontana la parola «discriminazioni» dalla sua questura. Ma è innegabile il fatto che sia scoppiata una nuova bufera sul caso di Luana Zanaga, 39 anni, agente scelto, lesbica dichiarata. Dopo un mese di sospensione dal servizio (non ancora scontata) ora rischia il licenziamento. «Per quel che riguarda i provvedimenti a carico dell’agente, non posso dire nulla perché rientra nella sfera della privacy prevista tra pubblica amministrazione e dipendente - sottolinea Savina - l’unica cosa che posso dire è che i provvedimenti non c’entrano con le tendenze sessuali». Luana Zanaga, attualmente, è in servizio nella centrale operativa della questura. Tutto inizia a ottobre dello scorso anno, quando il questore Savina le invia una lettera di contestazione in seguito ad alcune interviste. Il procedimento avviato si conclude l’11 maggio scorso e la commissione disciplinare propone un mese di sospensione. A metà maggio però Luana rilascia altre dichiarazioni per denunciare l’omofobia nell’ambiente di lavoro. Di nuovo manca l’autorizzazione dei vertici. E parte una nuova lettera firmata da Savina che, stavolta, preannuncia l’avvio di un procedimento che punta a imporre una sanzione più grave della deplorazione. L’agente scelto si sarebbe macchiata di mancanze gravi e reiterate, portando discredito nella polizia. (e.fer.)di Il Mattino di Padova