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MILANO. CHIUSO DALLA POLIZIA LOCALE ARCIGAY


Sigilli all'Illumined. Secondo il Gip non sarebbe un circolo privato. Il locale da anni subisce continui controlli delle forze di polizia   Il 9 luglio 2009 della Questura di Milano, su mandato del il Pm Pietro Basilone, ha messo sotto sequestro preventivo, sigilli compresi, i locali del Club Illumined, uno tra i sex club gay più frequentati della metropoli.In un atto di 8 pagine il Gip Giuseppe Vanore ha rivolto tre accuse ai gestori: esercitare un’attività aperta al pubblico senza autorizzazioni e controlli preventivi, atti osceni in luogo pubblico e vendita ed esposizione di oggetti osceni.Peccato che Illumined sia un club privato (in possesso di regolare licenza comunale per lo spaccio di bevande), affiliato ad Arcigay, e che l'ingresso al club (vietato ai minorenni e ai non tesserati) fosse consentito solo ai soci di Arcigay previa presentazione di Tessera Arci Uno e documento d'identità all'ingresso (come è chiaramente specificato, tra i requisiti di ammissione a Illumined, sul Club Illumined di Gayromeo.com).Le modalità di tesseramento e controllo adottate da Illumined erano perciò quelle di migliaia di circoli esistenti sul territorio nazionale indipendentemente dall’associazione a cui essi sono legati Arci, Acli, Fenalc...Nel caso specifico sembrerebbe contestata la “circolarità” delle tessere di Arcigay. Proviamo a semplificare: se mi associo ad Arcigay in un locale di Torino o in un locale di Roma, o in circolo provinciale o in un locale di Milano che non sia Illumined, secondo il Gip, non sono socio di Illumined, che è un locale affiliato ad Arcigay.Illumined facendo entrare quel socio Arcigay risulta così, agli atti, un “locale di fatto aperto al pubblico all’interno del quale si tenevano trattenimenti e ritrovi senza aver osservato le prescrizioni dell’autorità di P.S…”.Insomma quello che per tre anni è stato un locale privato è diventato, negli atti, pubblico.La questione è grave perché, da una parte, mette in discussione l'impalcatura di decine di associazioni che affiliano migliaia di circoli ricreativi o politici, dall'altra entra a gamba tesa nello spazio di libertà di individui maggiorenni e consenzienti che si trovano in un circolo privato nel quale si sono tesserati o che fa parte di un circuito di circoli ricreativi al quale sono comunque tesserati.I gestori sono esasperati.Da ormai tre anni e mezzo, in quella che sembra una persecuzione, si susseguono interventi da parte di Questura, Carabinieri, Polizia Locale, Polizia Annonaria, Asl, Ufficio Settore Ambiente del Comune di Milano, Ufficio Edilizia, Ispettorato del Lavoro, NAS, i controlli, ad oggi, sono stati almeno cinquanta.L’ultimo blitz con 40 persone guidate dalla Questura di Milano, coadiuvati da Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Asl, Polizia Annonaria e SIAE.La Polizia Annonaria verbalizzava che il Club Illumined stava somministrando bevande a soci Arcigay non direttamente iscritti a Club Illumined (benché la legge consenta la somministrazione anche agli associati all’ente di appartenenza).La Guardia di Finanza contestava il fatto che il tesseramento effettuato da Club Illumined non è regolare in quanto viene definito “alla porta”, cioè il pagamento della quota associativa sarebbe un pretesto per raggirare la legge in materia di autorizzazioni, sicurezza e fiscalità, benché la procedura sia utilizzata in tutti i circoli privati. Ma c'è altro, tutto sembrerebbe avere un mandante: due inquilini di un appartamento sito sopra il locale.Da parte dei due si sono susseguite decine e decine di esposti e denunce nei confronti di Illumined, fatte a sia alla Pubblica Amministrazione che alle Forze dell’Ordine che hanno dato origine ad altrettanti controlli. Controlli che hanno trovato il locale sempre in regola. Sono arrivati persino a tirare in ballo il Ministero della Sanità con accuse ed illazioni poi dimostratesi false. Sono diversi i testimoni che possono asserire di aver udito i due esternare considerazioni di natura discriminatoria nei confronti degli avventori del Club e dei suoi gestori.Ironia della sorte (o forse no) sia il GIP che il PM che seguono la vicenda sono entrambi andati in ferie, esattamente dopo aver notificato l'atto di sequestro al locale, rendendo più difficoltosa una richiesta di dissequestro da parte dei legali del Club.di La redazione