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CAOS SULLA GAY STREET, ECCO LE FIORIERE


Stop a sosta selvaggia. Le associazioni: «Basta insulti, vogliamo le scuse»   di FABRIZIO PERONACI Sosta selvaggia nei dintorni della Gay street, il Comune corre ai ripari: il presidente della commissione Cultura in Campidoglio, Federico Mollicone, annuncia che «entro 15 giorni» saranno poste delle fioriere nel tratto iniziale di via Labicana, sopra al Ludus Magnus. Ma è polemica soprattutto sulle ingiurie lanciate alla comunità omosessuale («orda di checche») da un blog dell’Esquilino inventato da un ex candidato della Lista civica per Rutelli. «Dichiarazioni straordinariamente offensive», dice l’Arcigay, che pretende «le scuse».Movida al Colosseo con contorno di schiamazzi, smog alle stelle e sosta selvaggia sui marciapiedi di via Labicana: il Comune interviene e promette, in tempi brevi, «un’area di rispetto ». All’indomani del servizio del Corriere sulla denuncia (dai toni fortemente omofobici) contro la Gay street da parte di un blog dell’Esquilino, il Campidoglio corre ai ripari.É stato il presidente della commissione Cultura, Federico Mollicone, a muoversi per primo: «Ho contattato l’assessorato all’Ambiente e il delegato al Centro storico - annuncia - per creare un’area di rispetto attorno alla zona archeologica del Ludus Magnus. La prossima settimana riunirò la commissione e se, come credo, la soprintendenza non porrà veti, entro 15 giorni saranno collocati dei 'dissuasori della sosta', quasi certamente grandi fioriere, a cominciare dai marciapiedi del tratto iniziale di via Labicana » .Un primo obiettivo, seppure parziale, pare dunque raggiunto. Lo stop all’invasione di auto di fronte al Colosseo, determinata dalla gran folla che, specie nei weekend, si riversa nei locali della Gay street di via San Giovanni in Laterano, è richiesto a gran voce da molti residenti del Celio. «Il nostro rione, dove non esiste la Ztl, è letteralmente sotto assedio - enumera Claudio Della Seta, giornalista del Tg5 abitante in zona - : il festival jazz di Villa Celimontana, i comici della rassegna 'All’ombra del Colosseo', la Festa dell’Unità a Caracalla e l’infinità di locali, enoteche e pub attirano un caos assoluto, indegno di un paese civile. Ben vengano le feste, ma che la gente almeno prenda il metrò!».Oltre che sulle misure antimovida, comunque, la polemica si è infiammata sui toni usati dal blog «Degrado Esquilino » per denunciare la presunta maleducazione della «frociaglia starnazzante» (definita in altre parti del testo «orda di checche» o «casta gay») che frequenta abitualmente la zona. Il fatto che l’animatore del blog, Massimiliano Tonelli, 30 anni, sia anche un ex candidato della Lista civica per Rutelli (primo dei non eletti nel I Municipio) ha acceso ulteriormente le polveri. Da sinistra a destra.«Le dichiarazioni sulla Gay street sono gravissime e straordinariamente offensive - ha commentato Fabrizio Marrazzo, presidente dell’Arcigay Roma - . Confondere la presenza della nostra comunità in via San Giovanni in Laterano con il problema della viabilità è solo un goffo tentativo di mascherare sentimenti di odio e di omofobia violentissimi. Ci attendiamo delle scuse».Anche Daniele Priori, rappresentante di GayLib (gay liberali di centrodestra), sollecita una pubblica ammenda: ma all’ex sindaco. «Rutelli chieda scusa ai gay per la violenza verbale e gratuita dei suoi sostenitori dell’Esquilino, che da un lato rimestano nei torbidi sentimenti omofobici di quello che certa sinistra considera ancora il popolino e dall’altro sono pronti a stracciarsi ipocritamente le vesti dopo la prossima aggressione fisica, evenienza sempre all’ordine del giorno nella capitale degli omicidi gay».Prendono le distanze anche Mollicone («Toni profondamente sbagliati: la discriminante sessuale non ha nulla a che fare con le auto in divieto di sosta ») nonché Fabrizio Sequi e Marco Veloccia, consiglieri Pdl nel I Municipio («Il caldo comincia a farsi sentire forte - ironizzano riferendosi alle frasi del blog - ma il problema è reale: i cittadini hanno il sacrosanto diritto di protestare e per questo lanciamo un appello al sottosegretario Giro affinché vengano stanziati fondi per il recupero dell’area»). Ma il Tonelli- Savonarola non demorde. E, mentre sul suo blog molti lo attaccano («Razzista», «Mi vergogno di averti votato»), lui replica asciutto: «Se la mia innocua provocazione potrà servire a mettere in sicurezza una piccola area di centro storico, il gioco sarà valso la candela».In rete I «post» a Tonelli: «Ingiurie da bullo di periferia», «che maschio!» «Ma le auto le riconosci dalle paillettes?» Il primo «post» indirizzato a Massimiliano Tonelli, l’autore dell’attacco all’«orda di gay» accusata di rendere invivibile l’area del Colosseo, è entrato nel blog «Degrado Esquilino» ieri mattina presto. «Hai osato toccare questa piccola ma potente lobby, ora sei irrimediabilmente bollato...». Era un messaggio a favore, di sostegno alla crociata «contro la frociaglia starnazzante». Ma uno dei pochi. «Che bisogno c’è di insultare gli omosessuali con ingiurie da bullo di periferia?», scrive un blogger a metà mattinata. «Caro Tonelli, la tua supponenza è magistrale - incalza 'Anonimo' - Le macchine in divieto di sosta saranno tutte di gay e lesbiche? Come le hai riconosciute? C’è la striscia di piume e paillettes che porta direttamente ai locali di fronte?». Poco dopo un altro, pentito: «Mi vergogno di averti votato». E ancora: «Toni incredibili, offese gratuite, schiocchi stereotipi». Fino all’ultimo «post», sul filo dello sberleffo: ««Che maschio! Che testosterone!». Per fortuna - aggiunge ironico 'Altro' - qualcuno ha detto «pane al pane e piume alle piume».di Il Corriere della Sera - Roma