LA DIVINA COMMEDIA

I Giganti


 
«Pria che noi siam più avanti,acciò che 'l fatto men ti paia strano,sappi che non son torri, ma giganti,e son nel pozzo intorno da la ripada l'umbilico in giuso tutti quanti».Come quando la nebbia si dissipa,lo sguardo a poco a poco raffiguraciò che cela 'l vapor che l'aere stipa,così forando l'aura grossa e scura,più e più appressando ver' la sponda,fuggiemi errore e crescémi paura;però che, come su la cerchia tondaMontereggion di torri si corona,così la proda che 'l pozzo circondatorreggiavan di mezza la personali orribili giganti, cui minacciaGiove del cielo ancora quando tuona.E io scorgeva già d'alcun la faccia,le spalle e 'l petto e del ventre gran parte,e per le coste giù ambo le braccia.Natura certo, quando lasciò l'artedi sì fatti animali, assai fé beneper tòrre tali essecutori a Marte.