LA DIVINA COMMEDIA

Catone


 
Com' io da loro sguardo fui partito,un poco me volgendo a l'altro polo,là onde 'l Carro già era sparito,vidi presso di me un veglio solo,degno di tanta reverenza in vista,che più non dee a padre alcun figliuolo.Lunga la barba e di pel bianco mistaportava, a' suoi capelli simigliante,de' quai cadeva al petto doppia lista.Li raggi de le quattro luci santefregiavan sì la sua faccia di lume,ch'i' 'l vedea come 'l sol fosse davante.«Chi siete voi che contro al cieco fiumefuggita avete la pregione etterna?»,diss' el, movendo quelle oneste piume.«Chi v'ha guidati, o che vi fu lucerna,uscendo fuor de la profonda notteche sempre nera fa la valle inferna?Son le leggi d'abisso così rotte?o è mutato in ciel novo consiglio,che, dannati, venite a le mie grotte?».