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Non sono passati neanche tre mesi dall'approvazione del decreto Bianchi-Amato che, oltre a inasprire le pene per la guida in stato di ebbrezza, proibiva la vendita di alcolici nelle discoteche dopo le 2. E giovedì scorso, quasi in sordina e con un accordo bipartisan, la commissione Trasporti della Camera ha approvato il testo definitivo della riforma, cancellando quel divieto che aveva fatto insorgere i gestori di discoteche.È vero, in molti casi si riusciva ad aggirare l'ostacolo con escamotoge più o meno semplici. Ma è altrettanto vero che i dati diffusi dal ministero tra ottobre e dicembre hanno mostrato un calo del 30,4% degli incidenti stradali notturni, rispetto allo stesso periodo del 2006, e del 28% quello delle vittime al di sotto dei 30 anni."Evidentemente le proteste della lobby dei gestori delle discoteche hanno sortito il loro effetto", sostiene Carlo Giovanardi, deputato dell'Udc. In commissione Trasporti, invece, sono certi che il divieto non abbia inciso sul calo degli incidenti notturni e della mortalità e che i buoni risultati siano da attribuirsi all'aumento considerevole dei controlli per le strade e davanti alle discoteche. Per Giovanardi resta un grave errore aver approvato la norma a ottobre per poi cambiare idea dopo soli tre mesi. "Come può un Parlamento dare un tale devastante messaggio ai giovani?".