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Giuliano Pisapia: le nuove tasse, le consulenze d'oro, e il rinnovamento negli Enti

Post n°214 pubblicato il 20 Ottobre 2011 da Alberto_Giannino
Foto di Alberto_Giannino

Giuliano Pisapia, è sindaco di Milano da appena 140 giorni, e il suo bilancio politico è,  per usare un linguaggio scolastico, appena sufficiente anche se, per essere obiettivi, bisognerebbe aspettare almeno gennaio 2012. Ma vediamo ora i primi provvedimenti adottati,  così ci facciamo un'idea sulla sua Giunta che è la più importante del Paese con quella di Roma, Napoli, Torino, Palermo, Bologna, e Venezia.   La sua Giunta ha trovato un buco nel bilancio di 180 milioni di euro. L' ex sindachessa Letizia  Moratti ha sempre negato tale buco perchè pensava di quotare in Borsa la Sea spa che avrebbe portato nelle casse comunali 124 milioni ma passando dall'84% dell'attuale proprietà del comune  di Sea spa al 51%.  E poi c'era il discorso dell'autostrada  Serravalle ( la Milano Genova) di cui il Comune voleva disfarsi totalmente vendendo la sua quota di minoranza portando altri soldi freschi. Ma nessuno si è fatto avavnti per l'acquisto e allora Pisapia e Podestà stanno studiando una soluzione alternativa che consenta di contemperare l'esigenza dei due enti locali di fare cassa (cosa di cui hanno estremo bisogno visto cosa hanno lasciato in eredità Moratti e Penati), l'esigenza di mantenere insieme il controllo della società e l'esigenza di coinvolgere un partner privato che consideri appetibile l'acquisto delle azioni in vista di una cogestione della società stessa e altri vantaggi di cooperazione imprenditoriale. 
 
E cosi sarebbe stata costretta ad  aumentare il biglietto del tram e della MM che  ora costa 1,50 per una corsa (rispetto  a 1 euro della Giunta precedente) , il che per essere in un periodo di grave recessione economica  che il professor e assessore Boeri ha dichiarato al Tg3  che finirà nel 2017 è stata una scelta infelice, inopportuna e improvvida, anche se anziani poveri, famiglie con quattro figli, e altri bisognosi pare saranno agevolati. La Giunta Pisapia ha introdotto un'altra tassa per fare cassa che prima non c'era: l'addizionale Irpef. A pagare l’addizionale saranno  220.663 milanesi (il 30 per cento circa della popolazione), con una aliquota dello 0,2 per cento ( e molto probabilmente dal 1 gennaio passerà allo 0,8) e un introito stimato nelle casse comunali che si aggira sui 35 milioni. I 6 milioni e 400mila euro di minori entrate, rispetto alla prima ipotesi di far pagare i redditi sopra i 26mila euro, dovranno ora essere trovati "con riduzioni di spesa di pari importo", ha dichiarato  l’assessore mantovano al Bilancio, Bruno Tabacci. Il che significa con altri tagli alle spese dell’amministrazione, ma non ai servizi, assicurano. Pare che sarà inoltre introdotta l'Ici per le seconde case sfitte e i milanesi certo non apprezzeranno. E tra gli aumenti spunta anche quello della Tarsu, la tassa sui rifiuti. Con l'eliminazione del Cip6 che riguarda anche i termovalorizzatori, il costo dello smaltimento dei rifiuti è aumentato. Si tratta di recuperare una cifra intorno ai 40 milioni di euro. Quindi, tra gli scenari possibili, c'è anche quello dell'aumento della Tarsu per recuperare i soldi mancanti.
 
 
Dal primo gennaio 2012 scatta la congestion charge, da provvedimento anti-smog diventa tassa sul traffico,  e sulle tabelle discusse dalla giunta vengono considerati come motori puliti- e quindi con accesso gratuito sotto le telecamere- solo i veicoli elettrici, mentre pagheranno le auto a metano, gpl ed Euro 5. Una stangata. Soprattutto perché tra gli scenari c’è anche un ticket per tutti da quattro  euro. Diranno addio al centro invece i veicoli a benzina e diesel pre- euro e ai diesel euro 1, 2 e 3: hanno già il divieto di circolazione regionale sei mesi all’anno ma dal 2012 la Cerchia dei Bastioni sarà sempre off limits. Gli scenari, appunto. Sei sulla carta ma tre quelli su cui si concentrano sindaco e assessori con l’obiettivo di tagliare di circa il 20% il traffico nella ztl,migliorare l’aria, fare un provvedimento «di facile lettura per il cittadino»e-va sottinteso - che metta Palazzo Marino al riparo dai ricorsi. Per replicare all’opposizione che reclama l’abolizione del ticket l’Agenzia per la mobilità e l’ambiente ha considerato anche questa ipotesi, "ma sarebbe follia - afferma l’assessore ai Trasporti Pierfrancesco Maran- . Il traffico aumenterebbe del 18-19% e non ce lo possiamo permettere mentre ci sono i lavori in corso per la M5 e stanno per partire i cantieri della M4".Sul tavolo,ma senza crederci, il Comune mette anche un semplice inasprimento della pollution charge: far pagare anche i motori ecologici oggi esenti (2 euro) e alzare a 5 e 10 euro le altre classi. Tre le ipotesi su cui investe e che presenterà da qui al 30 ottobre, la deadline fissata dal sindaco, ai tavoli con rappresentanti di associazioni, sindacati, commercianti, artigiani, medici, consumatori, disabili. Con i partiti la discussione si aprirà nelle commissioni, ma la misura bypasserà il consiglio perchè è un test. Si parte con la congestion «secca», un’unica tariffa di accesso alla ztl: ingresso libero solo a veicoli elettrici e ibridi, i super-inquinanti non entrano più mentre i gpl, metano, auto a benzina Euro 1 e superiori e diesel Euro 4 e 5 pagano tutti la stessa tassa. Due le ipotesi: 5 o addirittura 10 euro. Nel primo caso si abbatte del 23-28% il traffico, del 23%il pm10,gli incassi si aggirano tra 31 e 34,8 milioni di euro l’anno. Con il super-ticket gli effetti sono ovviamente moltiplicati: dal 47 al 55% in meno del traffico, meno 30% di pm10, incassi tra 41,3 e 48,7 milioni (il 430% in più rispetto a quelli di Ecopass nel 2010). Il secondo scenario è un pedaggio differenziato in funzione della fascia oraria: sempre esclusi elettrici e ibridi, gli altri veicoli pagano 6 euro tra le 7.30 e le 11.30 e 3 euro dalle 11.30 alle 19.30. La riduzione attesa sul traffico è pari a 25- 28mila veicoli, l’incasso si aggirerebbe tra i 29,4 e 30,5 milioni. Infine, tassa stagionale, si paga il doppio(6 euro) quando le caldaie sono accese e 3 euro dal 15 aprile al 15 ottobre. Commercianti e centrodestra sono sulle barricate, Maran apre ad «abbonamenti per chi abita in zona 1, magari solo sulla prima auto, e ci confronteremo con negozi e categorie che non possono usare i mezzi, ma l’obiettivo è ridurre il traffico del 20%».

 
Il Sindaco giuliano Pisapia ha proceduto ad una serie di nomine e di consulenze d'oro, d'argento e di bronzo. Vediamole. Leggiamole e prendiamone atto che sono scandalose se pensiamo che ci sono anziani che a milano percepiscono al mese 450 euro e famiglie che non arrivano alla terza settimana del mese.  Giovanni Nani, ex capo ufficio stampa dei Verdi ed  ex portavoce del ministro  Pecoraro Scanio, promosso  Capo ufficio stampa a Palazzo Marino e residente a Roma, costerà alle case comunali ben 129 mila e 600 euro l'anno (353 euro algiorno). Marco Dragone, ex giornalista Adnkronos e attuale portavoce del sindaco con un contratto di 6 mesi prenderà 55 mila euro, se poi verrà riconfermato come è naturale altri 6 mesi prenderà 110 mila euro l'anno.  Maurizio Baruffi, ex studente liceale del Carducci,  ex radicale, ex verde, e ora finalmente approdato al PD, è attuale Capo di Gabinetto del Sindaco con con ben   189 mila euro di stipendio l'anno ( 514 euro al giorno); Davide Corritore, 53 anni, bocconiano, ex consigliere comunale del Pd,  attuale city manager del Comune di Milano con 284.770  mila euro l'anno (778 euro al giorno); Giovanni Confalonieri 58enne, professionista della politica di Besana Brianza, ex Democrazia Proletaria, senatore di Rifondazione Comunista oggi passato a SEL, nominato responsabile dei rapporti con la città di Milano che costerà ben 162.108 euro l’anno (443 euro al giorno) ; in sostanza la Giunta Pisapia ha nominato tre figure di tipo tecnico-politico che insieme costeranno al bilancio 2,5 milioni di euro per i cinque  anni di mandato. I consulenti sono tutti del ‘giro’ di chi aveva lavorato per i candidati sindaco e dei loro partiti.  Cifre scandalose per i milanesi che hanno già vissuto lo scandalo delle consulenze d'oro con la signora Letizia Moratti poi condannata dalla Corte dei Conti della Lombardia. Cifre vergognose per tutti coloro che sono precari, disoccupati, cassintegrati o ai margini della società. Evidentemente destra e sinistra sui soldi pubblici la pensano allo stesso modo: pecunia non olet ...
 
 
Non manca, inoltre, un ufficio stampa già tra i portaborse del Sindaco Filippo Penati, Ilaria Modanesi che guadagnerà il doppio di un dipendente medio, 41mila euro lordi l’anno. 42mila euro annui vanno a Luca Stanzione ex studente dell’ITC Besta di Cimiano passato da Rifondazione a SEL alla CGIL assunto alla segreteria dell’Assessora Tajani ( ex centro studi della CGIL). Il recordman, 64 mila euro annui ( quasi 4 mila euro netti al mese esclusi straordinari e varie) è il presidente del Circolo Vigentina del PD Cosimo Palazzo assunto direttamente come funzionario dal neo assessore al Welfare, Pierfrancesco Majorino, mentre Roberta Pezzulla al gabinetto del Vicesindaco Guida (responsabile dell’associazione no profit cattolica Ceas) guadagnerà 37 mila euro annui. 40 mila euro annui andranno invece alla dottoressa Amato assunta direttamente al Gabinetto del Sindaco. La stessa cifra guadagnerà Arruabarrena Ana Victoria del Comitato x Pisapia di zona 4 assunta a palazzo Marino, così come Antonio Bisignano assunto dal neoassessore alla mobilità Maran, entrambe inseriti senza aver sostenuto nessun concorso al livello di prestigio dell’organigramma comunale il D (ex 7mo livello). Posto e cash di prestigio anche per il consulente dell’ex assessora provinciale SEL Daniela Benelli oggi alle zone: Ermanno Tritto, ex direttore della libreria Tikkun. Lavorerà come funzionario per 57mila euro l’anno (il triplo di un dipendente), più di 3mila euro nette al mese. Ilaria Bartolozzi, ex ufficio stampa di Valerio Onida guadagnerà 46mila euro lordi come funzionario a supporto del Sindaco. Cazzanelli Claudio invece, che si occupa di carcere con una cooperativa no profit è stato assunto come tempo determinato part time (18 ore settimanali) per 18mila euro lordi l’anno.

 
Nello staff del Sindaco ci sarà anche Ginevra Battistini, direttrice del magazine multietnico Mixa, assunta per 46 mila euro lordi (escluse indennità e straordinari). Resta all’interno dell’ufficio stampa anche Gabriella Polifroni assunta per 5 anni solo come C (6 livello) per una spesa lorda di 41mila euro. In tutto queste nomine costeranno ai milanesi ben 2,2 milioni di euro l'anno.
Infine c'è il capitolo delle nomine negli enti e nelle municipalizzate. Giuliano Pisapia ha già rinnovato il Pio Albergo Trivulzio ente nel mirino della magistratura per appaltopoli ad alcune aziende controllate dalla  n'drangheta e per i privilegi di affittopoli a prezzi stracciati quando ci sono 1.000 sfratti per morosità e per finita locazione  e non ci sono case popolari. Ora il cda è rinnovato e possiamo contare sulla dottoressa Ferro come presidente di garanzia  e come Vice abbiamo un uomo della Regione e non già la solita Tiziana Maiolo che gira da un assessorato all'altro, da un ente all'altro senza garantire la necessaria continuità. Forse la signora  Maiolo non sappiamo che è dotata di straordinarie capacità manageriali e di proteiformi competenze e conoscenze che le hanno consentito di occuparsi negli ultimi 10 anni di ogni genere di argomento. Per quanto i contratti di collaborazione dei dirigenti del Pat della vecchia gestione che facciamo rilevare che dopo l'apertura di due mportanti inchieste della magistratura è opportuno e doveroso che il cda nominato risolva giuridicamente il rapporto di collaborazione con tali i dirigenti chiaccherati (anche se hanno amicizie romane o lombarde influenti) e individui nuovi dirigenti competenti dotati di un curriculum ineccepibile che possano prendere in mano la situazione che è dal punto di vista finanziario e gestionale molto delicata.
 
 
Altro rinnovo fatto dal sindaco Giuliano Pisapia riguarda il  cda della municipalizzata ATM (Azienda Trasporti milanese): la revoca del presidente Enzo Catania che percepiva due stipendi cumulando le cariche di (presidente, amministratore delegato e direttore generale).  Catania, ex Trenitalia, era Chief executive officer (Ceo) dell'Atm per dirla all’inglese. Doppia carica e doppia retribuzione. Catania percepiva 76.643 euro lordi all’anno per l’incarico nel cda. E 290.000 euro lordi all’anno per la carica di direttore generale. In tutto fanno 366 mila euro all’anno, la cifra da sempre cara a Catania, quella da lui stesso sempre dichiarata.
 Il supermanager non ama, invece, che nel conteggio si aggiungano i 120 mila euro annui percepiti come premio per i risultati conseguiti. Per l’esattezza le carte recitano: «Compenso variabile per risultato da zero a 120 mila euro». Se è vero - come rivendicato a più riprese da Catania - che sotto la sua gestione i risultati in Atm non sono mancati, la retribuzione annua del supermanager è presto calcolata in 486 mila euro annui lordi. Catania da solo valeva mezzo Consiglio d’amministrazione. Già, perché il totale dei compensi dei consiglieri ammonta a 936 mila euro lordi all’anno. Quasi un milione di euro, a colpi di doppi incarichi. Ma Catania non finisce in mezzo alla strada: può contare  su altre due poltronissime: quelle nel consiglio di amministrazione di Telecom (110 mila euro all’anno) e in Intesa San Paolo (150 mila euro all’anno).
 
 
Se nel dottor  Catania coincidevano le figure di amministratore delegato e direttore generale, Francesco Tofoni, uomo vicinissimo  al ministro di Paternò, Ignazio La Russa, era membro del cda e responsabile dei servizi diversificati per la società «Atm Servizi Spa». Una società che fa parte del gruppo e la cui missione sociale viene solo sommariamente definita: «È la società del Gruppo ATM Spa che gestisce il servizio di trasporto pubblico di area urbana e dei servizi connessi e complementari» si legge sul sito dell’Azienda. Sembra un doppione. Di certo valeva a Tofoni un doppio compenso: 45 mila euro annui lordi come consigliere e 120 mila euro annui lordi come responsabile di Atm Servizi. Ora la pacchia per i paternesi  è finita.
 
 
 Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha azzerato poi il Cda di Milano Ristorazione spa, controllata del Comune che gestisce le mense scolastiche e la preparazione dei pasti per le case di riposo. La revoca è andata a colpire i quattro componenti del Consiglio di amministrazione (Michele Carruba, Liliana Bognini, Simone Crolla e Alberto Regazzini) e della società che prepara 95mila pasti al giorno e 4 mila lettere di lamentele quotidiane  e il presidente Roberto Predolin ( fedelissimo di Ignazio La Russa) già  presidente di Sogemi spa (mercati generali).  Stesso destino anche per Adolfo Colombo, amministratore unico di Amat, la struttura tecnica creata per pianificare gli interventi su mobilita’ e ambiente, e Francesco Triscari, rappresentante di Palazzo Marino in Aler, l’azienda lombarda di edilizia residenziale.
 
 
Giuliano Pisapia dovrà rinnovare tanti enti, ma in particolare la MM spa, A2a spa e l'Ecodeco  spa  ( smaltimento dei rifiuti) ove si trovano tutti gli uomini vicini al costruttore di Paterno' Salvatore Ligesti interessato al business dell'Expo 2015 spa, Esposizione  dove c'è un altro consulente a lui vicino: Lucio Bergamaschi. Insomma il gruppo di Paternò tra Atm, MM spa, A2a spa, Ecodeco spa ed Expo 2015 spa  controllava il settore delle costruzioni, settore,  guarda caso, di cui si occupa proprio il siciliano Salvatore Ligresti nella cui holding, la Premafin,  c'è un altro La Russa, Geronimo, avvocato (esame rigorosamente  a Catanzaro come la Gelmini ndr) e figlio del ministro della Difesa. Geronimo, 31 anni,  è consigliere di amministrazione della della Finadin (Ligresti) e  consigliere di amministrazione della International Strategy (Ligresti).  Geronimo è anche vice presidente (gratis)  dell'ACI di Milano dove 65 mila persone sono iscritte e molte di esse  hanno stipulato una polizza con Sara assicurazioni. E di che cosa si occupa Fondiaria SAI del gruppo Ligresti di cui Geronimo è presente in ben tre spa? ? Ma è ovvio: di assicurazioni. Si tratta di coincidenza? Non lo sappiamo e non facciamo congetture, ma ne prendiamo buona nota. In fondo Geronimo sarà nell'ACi di Milano perchè si occupa  dell'Autodromo di Monza e non già per fare proselitismo di polizze assicurative scippandole per Fonsa. i
 
Pertanto, per ragioni di opportunità e per rispetto dei cittadini,  i consiglieri delle municipalizzate di Milano l'avvocato Vincenzo La Russa, originario di Paternò, consigliere anche di Immobiliare lombarda spa e di Fonsai  (nel 2010 il 73 enne Vincenzo ha incassato da Fonsai e dalle sue controllate ben 477 mila euro in consulenze ndr), il dottore commercialista  Francesco Randazzo originario di Paternò (consigliere anche di Immobiliare spa e già consigliere di Milano Assicurazioni spa sempre del gruppo Ligrest ndr)) e il consulente Expo Lucio Bergamaschi legato politicamente  a Vincenzo La Russa da oltre 25 anni,  devono lasciare il loro posto. Ci sono ragioni etico morali che lo  richiedono e  di trasparenza che il conflitto di interessi di Silvio Berlusconi con Mediaset, Il Giornale, Mediolanum, Mondadori,  non è nulla in  confronto a tanto business. 
Giuliano Pisapia prosegua nel perseguire la cultura della legalità per il bene della città e dei suoi cittadini. E con lui il presidente del Consiglio comunale di Milano, l'incorruttbile e coraggioso Basilio Rizzo che sa bene di cosa scrivo e puo' dare ogni delucidazione a Giuliano Pisapia e al suo capo di gabinetto.
 
Da ultimo il sindaco Pisapia  ha nominato senza un regolare bando di gara  il consigliere comunale della Lista civica "Milano al centro" Mariolina Moioli (nella nomina stranamente  risulta Maria Moioli...) consigliere d'amministazione alla Fondazione Welfare Ambrosiano di proprietà del comune di Milano. La Moioli che si è fatta nominare il 29 luglio in piena estate quando i suoi alleati del Pdl e della lega Nord erano in vacanza,  si deve dimettere,  perchè un controllato non puo' fare il controllore. Un consigliere comunale non può serenamente controllare una Fondazione del Comune. E Pisapia ci dovrebbe dare due risposte a questo riguardo che attendiamo da tempo se è quel sindaco che si è presentato in campagna elettorale con la faccia pulita  (  io l'ho fatto votare e ho contrastato la ibrida giunta Moratti con un'intervista su Libero in tempi non sospetti: sin  dal maggio 2006 e con centinaia di articoli) come sindaco di tutti col sorriso sulle labbra. Staremo a vedere se la sua era una recitauna maschera  o era la verità. Problemi per rispondere non ne ha visto gli stipendi più che onorevoli dei suoi collaboratori più stretti a cominciare dal trio Baruffi-Corritore-Confalonieri e dal duo giornalistico Nani-Dragone.

Alberto Giannino
 
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