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LIETA NOVELLA-storia-11-

Post n°33 pubblicato il 23 Luglio 2009 da agamennon2007
 
Tag: Paolo.

 

E Paolo va! Creando molte chiese e scrive molte lettere, a tutte, moltissime. E queste vengono lette in presenza di tutti i componenti della comunità e rilette e rilette per giorni.

Poche ne sono giunte fino a noi, pochissime delle tante che aveva scritto. In tutte nomina la croce: la santa croce, mi porto addosso la croce, mi sento la croce nelle carni e così via.

 

Immaginatevi una comunità cristiana di 2000 anni fa, tre quattro famiglie, che si riuniscono in una casa, mangiano, discutono del vangelo e leggono le lettere di Paolo attorno ad un fuoco.

Un vecchio immerso nei suoi pensieri, giocando con un tizzone, così, senza pensare, traccia una croce.

In un’altra comunità, una ragazzina intreccia due pagliuzze a forma di croce.

 

Ecco, chi ha seminato il seme della croce.

IN BUONA FEDE PERO’!

Un seme piccolo, piccolissimo. Oggi è diventato una foresta in districabile. Una foresta di idoli!

 

Ahi, ahi, dicono i cristiani: se tocchi la croce, diventi nemico di Gesù!

 

No! Voi siete gli avversari di Gesù! Inconsapevoli però.

Io gli sono amico, io lo difendo, io difendo tutti i profeti, io difendo la verità.

Che è luce per tutti gli umani che sanno riflettere.

Volete contendere? Venite, venite, contendete!

Come dite voi: la santa croce? Vediamo se è così santa.

 

Gesù è vita!                   La croce è morte!

Gesù è giustizia!           La croce è ingiustizia!

Gesù è amore!              La croce è odio!

Gesù è verità!              La croce è falsità!

POTETE NEGARLO?

 

 

 

Come avete potuto incollare all’essenza di Gesù, un simbolo esattamente opposto?

E’ come un leone, che ha come simbolo il coniglio!

E’ come la vita che ha come simbolo la morte!

E’ come l’acqua santa, che ha come simbolo il diavolo!

CHE SENSO HA?

 

La croce non rappresenta Gesù.

Gesù è il verbo. Parola!

La croce è un pezzo di legno o due.

Sì, lo so cosa dite voi: non fa male a nessuno.

Ma che fastidio ti da!

 

No! Non avete capito niente. A me non da nessun fastidio.

Io per voi lo dico, per tutti voi. E a voi che da fastidio!

E non ve ne accorgete!

 

Quel pezzo di legno, vi impedisce di considerare il verbo, la parola.

Quel pezzo di legno agisce da parete fra voi e il verbo.

Ogni volta che vi accostate e che considerate persino, un idolo, qualunque esso sia, voi vi allontanate dalla verità, voi vi allontanate dal verbo.

 

E vi allontanate perché non ci pensate al verbo. Pensate ad una preghiera, pensate ad una richiesta. Pensate a tutto fuor che al verbo.

Ecco, siete arrivati e lì Dio, non avete bisogno di cercarlo, di considerarlo e quando ve ne andate, siete in pace con voi stessi.

 

Perché dovreste pensare al verbo se potete parlare con Dio quando volete?

E’ questa la funzione dell’idolo, creare un intermediario fra voi e Dio, impedendovi così di avvicinarlo, di capire.

 

Un idolo è una parete insuperabile.

Per quanti sforzi possiate fare, mai arriverete oltre quel limite, che la vostra fede vi consente.

 

Accostatevi, venite venite, non vi faccio nulla, io vi voglio bene, perché siete uomini come me.

Mai torcerei un capello ad un essere umano, fosse anche il più stupido. Mai!

 

Gesù è il verbo, parola. Tutti i profeti sono verbo, parola.

La parola se viene capita è vita!

Se non viene capita è morte!

La parola ha un significato, più parole formano un quadro, se ne manca una, il quadro è incompleto.

 

Sentite questa storia: c’era un monaco,  non importa di che religione fosse.

Pensava a Dio, continuamente pensava a Dio, giorno e notte.

Un giorno chiama tutti i bambini del villaggio, li fa sedere tutti davanti a lui e parla: ascoltatemi bene bambini, perché è molto importante.

Chi si concentra di più, avrà una moneta. Tutti i bambini si guardano già come avversari.

E lui: l’universo non è Dio, le stelle non sono Dio, il sole non è Dio, i pianeti non sono Dio, la luna non è Dio, l’aria non è Dio, l’acqua non è Dio, il fuoco non è Dio, la terra non è Dio,    le   montagne non sono Dio, le foreste non sono Dio, gli  animali non sono Dio.

E ora voglio che chiudiate gli occhi e pensate a Dio!

 

Non passa neanche un minuto e una bambina, forse tre anni, con gli occhietti strizzati e le guancette gonfie dallo sforzo per la concentrazione, esclama: ma dov’è!

 

Ecco, fa lui: questo è movimento e il movimento è vita, se non ha un simbolo, un sacro, un idolo, un qualsiasi punto di riferimento su cui posarsi.

La mente umana, istintivamente cerca, scava, si arrampica, lotta, cresce!

Poco alla volta, un po’ di qua, un po’ di là, corda per misurare, su corda per misurare.

Piano piano.

 

continua.....

 
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