DolceCoccinella

...Parole dal mare..


Ti racconto la storia di due giovani, nella quale l’unico loro punto fermo su una terra che scottava, era il mare….Lei era ad una festa in spiaggia con le amiche. 8 marzo 2005 , la festa della donna, si va in discoteca o sui lidi che iniziano a restare aperti anche la sera e si balla fino alla mattina dopo.1.60, fisico da nuotatrice peserà sui 53 kg, capelli lisci, biondi con la frangetta che le cadeva morbida sulla fronte senza darle fastidio davanti agli occhi,quegli occhi di un colore strano, sembravano quelli di un serpente, ma allo stesso tempo era una tigre,verdi,un verde che ricorda tanto il medioevo,ma allo stesso tempo punte di nocciola apparivano e scomparivano all’interno di essi, come se fossero dei riflessi. Non si vedeva bella, ma lo era, affascinava tutti con quel modo di parlare, pulito,semplice ,ma ricercato quelle labbra a cuoricino che riusciva ad inumidire nel momento esatto di una conversazione con un suo fare disinvolto che lasciava tutti a bocca aperta, e tutti rimanevano affascinati da lei,dal suo sorriso, dal suo profumo quello della sua pelle ,quello che quando le stavi accanto ti avvolgeva, e magari, la notte lo sentivi ancora e riuscivi ad immaginartela lì con te,che ti aggiustava i capelli ,mentre parlavate del più e del meno.Aveva un jeans “Emporio Armani”  a sigaretta che le calzava a meraviglia, come se le fosse stato cucito addosso,come se Giorgio disegnandolo, avesse pensato a lei. Una maglia, firmata “Rosso di sera”, che le arrivava a quattro dita dalle ginocchia, nera con tante scritte orizzontali ,bianco avorio, bianco panna , bianco crema ed i contorni in oro,che le cadeva morbida sulle spalle e che lasciava intravedere la sua pelle appena abbronzata,da quel sole, che magari, aveva preso durante uno dei suoi filoni ,da prossima sedicenne,sulla spiaggia,insieme alle sue compagne di classe ed a Francesco, il suo migliore amico.Era lì, scesa in riva, per rispondere, all’ennesima, telefonata della madre che le chiedeva a che ora tornasse a casa,domanda inutile ,perché il giorno dopo non sarebbe andata a scuola,colpa di uno sciopero degli insegnanti, e quindi avrebbe fatto sicuramente tardi, alla madre, rispose semplicemente : “ Sarò a casa appena mi sarò stufata di star qui… buonanotte “my dolly”…sogni d’argento, perché quelli d’oro li faccio io!!!”.Stava rimettendo il telefono nella borsa quando le si avvicinò con due “cocktails” all’ananas e porgendogliene uno disse : “ ciao, anche tu da queste parti? È tardi, non devi andare a scuola domani?!”Lui, l’altro protagonista di questa dolce fiaba, alto 1,80 ,magro con grandi spalle da grande frequentatore di palestre,gambe ,direi, da “calciatore”, non a caso il mercoledì sera, organizza sempre partite con gli amici, con quelli che conosce perché lavoravano nella sua stessa via,insomma, ama lo sport e riesce a divertirsi ,rilassarsi e allenarsi nello stesso tempo.Ha i capelli corti, gli occhi scuri,ma brillanti ed un sorriso che lascia sognare ad occhi aperti. È un po’ timido,ma divertente,sa comportarsi e tutti lo apprezzano ,gli vogliono bene.Salvatore, ha 26 anni e lavora nel negozio da parrucchiere del fratello, Daniele, quasi tutti i giorni, quando, non ha da fare ,naturalmente, in palestra, fa lo shampoo, spazza per terra, rilascia le ricevute, niente di più, non si stanca quasi, ansi, il fratello gli lascia fare quello che vuole.Arriva la mattina alle nove, con la sua vespetta ,riconoscibile,perché la targa è attaccata con delle fascette, visto che più di una volta se la stava perdendo per strada. La parcheggia davanti il negozio e si ci siede sopra e si accende la sigaretta, a volte guarda in alto, altre s’incanta, altre gioca con i gatti, e sempre, prima di buttare il mozzicone, sorride tra sé, e via ,tra il pollice e il medio, fa saltare la sua sigaretta ,mentre ancora sta tirando fuori, il fumo dell’ultimo tiro. Il fine settimana, invece, la sera, lavorava in un pub vicino Formia , il “Cook”.Lo guarda negli occhi, e come solo lei sa fare,  gli risponde : “ uno, non è tardi, due domani a scuola non vado, tre grazie del cocktail…. Ah, quattro , piacere Michela!!”“ il piacere è solo mio ,anche se già  so il tuo nome, passi sempre a salutare Daniele… comunque , Salvatore!” e sorridendo le strinse la mano…. Sussurrandogli “ anche se il tuo nome me l’ha detto Nando, perché, Daniele, non ricordandoselo, continuava a chiamarti Bella Biondina…”e sorrisero insieme,semplici, naturali, sembrando quasi, uno la perfetta metà dell’altro.