Il mio Dolce Blog!

Post N° 763


Parlando di passato, presente e futuro, si potrebbe dire: "Il presente è il riflesso del passato, e il futuro è il riecheggiare del presente". Se è così, cioè che il presente è il riflesso del passato, dobbiamo concludere, se pensiamo al destino, che il nostro destino non è qualcosa che è già stato fatto; è ciò che stiamo facendo. Molto spesso un fatalista pensa che siamo nelle mani del destino, che stiamo viaggiando in qualunque direzione il destino della vita vuole; invece è un fatto che noi siamo i padroni del nostro destino, specialmente dal momento in cui cominciamo a realizzare questo fatto. Dato che l'intera vita è dopo tutto una lotta, come lotta il saggio nella vita? Il saggio lotta con potere, con comprensione, con gli occhi ben aperti e con pazienza. Lui non guarda a ciò che è perso; ciò che è perso è perso. Non pensa ai dolori di ieri; ieri se n'è andato per lui. Solo quando un ricordo è piacevole lui lo tiene davanti a sé, perché gli è d' aiuto nel suo cammino. Prende sia la lode che l'odio che gli arrivano da ciò che gli sta attorno con il sorriso perchè crede che queste due cose formano un ritmo nella musica della vita. La lode non esiste senza biasimo, né ci può essere biasimo senza lode. Il saggio mantiene la torcia della saggezza davanti a sé, perché crede che il presente è l'eco del passato, e che il futuro sarà il riflesso del presente.Non basta pensare soltanto al momento presente, si dovrebbe anche pensare da dove si viene e dove si va. Ogni pensiero che viene nella mente, ogni impulso, ogni parola che si dice, è per il saggio un seme che cade nella terra fertile della sua vita, e mette radice. In questo modo può vedere che nulla è mai perso; ogni buona azione, ogni piccolo atto di gentilezza, d'amore, fatto a qualcuno, un giorno si solleverà come una pianta e porterà frutto.Se c'è un modo per renderci la vita più facile è solo tramite il creare armonia dentro noi stessi così che possiamo armonizzarci con tutte le diverse condizioni ed esperienze della vita. Se cominciamo a lamentarci, non ci sarà mai fine ai lamenti. E,se non vogliamo dei lamenti, non ci dobbiamo lamentare, - semplice-! Dovremmo essere consapevoli del fatto che tutto ciò che sperimentiamo siamo noi che lo chiamiamo, siamo noi ad attirarlo. Allora, ad ogni passo nella vita dobbiamo essere saggi così da riconoscere, fra tutte le cose che desideriamo, quali vogliamo davvero attirare verso di noi e quali sarebbe meglio non chiamare a sé.Il passato è passato, è del tutto inutile piangere su di esso. Meglio dimenticare il passato, escluse le belle impressioni, le buone memorie. Siamo responsabili soltanto del presente che poi sarà il nostro futuro. Non è scritto forse nella Bibbia: "Fatevi tesoro in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non scassinano né rubano, perché dov'è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore".Perciò la cosa più importante nella vita è armonizzarsi in modo tale da concentrare i nostri pensieri dentro noi stessi per trovare il nostro vero sé, solo così il futuro sarà armonioso. Riguardo al presente, si dovrebbe imparare a conoscere la propria condizione, la condizione del proprio spirito, del proprio corpo e mente, la propria situazione nella vita, la propria relazione con gli altri; si dovrebbe sapere fin dove l'anima raggiunge le sfere spirituali.E, riguardo al futuro, si dovrebbe per prima cosa trovare le risposte a queste domande: "Sto preparandomi a ciò che deve arrivare? E cosa deve arrivare? Se la vita è un viaggio, quale è l'obiettivo di questo viaggio? Che cos' è il destino e come posso raggiungerlo? Quale preparazione devo avere per questo viaggio? E cosa devo portare con me per rendere facile il viaggio? Quali sono le difficoltà che posso incontrare sulla strada?" La comprensione di queste domande è la conoscenza del futuro. Ed è questa conoscenza di sé che aiuta l'uomo a conoscere il passato, il presente ed il futuro, anche quelli di un altro. Per coloro che conoscono se stessi un'altra persona è un libro aperto. Guardare nel passato è proprio come guardare in profondità da una cima molto alta. Vuol dire sondare la profondità della vita.Guardare nel presente è proprio come osservare un vasto orizzonte, che è tanto più vasto quanto più noi possiamo vedere.Guardare nel futuro è guardare in sù. Il sentimento che sperimentiamo è diverso in ognuno di questi tre modi di guardare. L'uno dà conoscenza; l'altro potere; e il terzo dà pace.Come dice Inayat Khan: "L'uomo si interroga sul suo passato e sul futuro; quanto meravigliosa la vita diventerebbe per lui se realizzasse soltanto il presente!"