Creato da dolcejena37 il 25/06/2008

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emozione...

Post n°12 pubblicato il 06 Febbraio 2009 da dolcejena37

 


LIBERA INTREPETAZIONE;))

 
 
 

il nostro INCONTRO.....

Post n°11 pubblicato il 01 Dicembre 2008 da dolcejena37
 

 
 
 

Post N° 10

Post n°10 pubblicato il 02 Novembre 2008 da dolcejena37

Messaggio N°168
02-11-2008 - 22:01
 
Per te... 

La vita ha fatto il suo corso, gli eventi hanno arricchito la nostra esistenza, hanno lasciato la loro traccia, hanno lasciato quella scia di ricordi, che preferiamo dimenticare perché sono come un marchio indelebile che niente e nessuno può cancellare. Ancora oggi non conosco il motivo per cui hai preso una decisione per te dolorosa  so soltanto che una profonda inquetitudine caratterizzava le tue giornate; eri sempre alla ricerca di un miglioramento della tua persona, eri sempre in cerca di te e a tutti i costi volevi cambiare, perché agli occhi degli altri non volevi sembrare vulnerabile e sensibile, perché la società ti aveva inculcato che per essere donna bisognava avere delle caratteristiche ben precise. Se non sei forte, non sei nessuno. Se sei sensibile, ti mettono i piedi in testa. Questa società, questa società così corrotta dal materialismo, che ha preso il posto dei veri valori. Quei valori che fanno sembrare di andare controcorrente, quei valori che fanno sembrare un gigante una piccola formica. Tante volte nelle tue parole, il dolore e la sofferenza che per te è stato il dover affrontare il giorno dopo e quello dopo ancora, con quel dolore che ti gonfiava il petto fino a toglierti il respiro e quel pensiero costante di voler cancellare a tutti i costi quella sensazione di morte che aveva invaso il tuo corpo, la tua mente e la tua anima. Quel corpo scosso dai singhiozzi, quella mente invasa da un dolore pazzesco perché non riusciva a rispondere a quei perché che la torturavano, quell’anima così nobile e fragile al contempo che non ha avuto scampo dalle conseguenze di quei pensieri che si estendeva lentamente ma con fermezza, togliendoti la fiducia in te stessa, classificandoti come una debole, portandoti alla chiusura totale alla vita e quindi all’amore. Un muro la cui altezza non ha limite, il cui spessore non si riesce a misurare, la cui robustezza è fuori ogni discussione. Ti sei creata un mondo tutto tuo, dove niente e nessuno possono più entrare, né tentare di fare breccia in quella tua corazza. In apparenza puoi sembrare una persona felice, in apparenza puoi sembrare una donna brillante, ma dietro a quella bella maschera che indossi quotidianamente si nasconde una donna provata dalla vita, provata nel suo io, provata in ciò che di più intimo gli appartiene. Dietro a quella maschera si nasconde la donna che sei sempre stata, non quella che ti sforzi di essere, perché la vita non è uno sforzo, la vita è ciò che ognuno di noi si porta dentro. Inutile scappare davanti all’evidenza dei fatti, inutile nascondersi dietro al dito, e ancora più inutile tentare di sorridere con le labbra, mentre i tuoi occhi dicono tutt’altro. Sì, perché i tuoi occhi parlano e anche se non ti rendi conto, quel loro raccontare silenzioso dice molto di più di mille parole urlate al vento. Puoi battere i pugni sul volante, puoi battere i pugni contro i vetri, puoi sbuffare quanto vuoi per ingoiare le lacrime, ma infine, non puoi impedire ai tuoi occhi di raccontare quella verità che solo il tuo io conosce. Un io gratuitamente schiacciato dall’indifferenza, dalla superficialità. Un io, una spugna, gratuitamente gettata nel fango fino ad impregnarsi di quella sozzura, di quel fetore di livore, impregnata da violenza morale. Ed è rimasta lì, per molto tempo e oggi, tenti ancora di risciacquarla. Sì, lo sporco man mano è andato via, ma sono rimaste delle macchie, quelle macchie che tenti a tutti i costi di nascondere, quelle macchie che solo tu sai che esistono, quelle macchie che tanto vorresti cancellare, ma più ti sforzi e più quelle macchie sembrano non voler andare via. Ecco, scusa la mia franchezza, ma quelle macchie non sono altro che i lividi che ti porti addosso, ma maggiormente, te li porti dentro e quei lividi, anche se sono lì da anni, ti fanno ancora molto molto male. Il tuo è un continuo affaticarsi, un continuo affannarsi per raggiungere quella felicità dietro alla quale stai correndo inutilmente, perché “la felicità è come una farfalla, più le corri dietro, più lei ti sfugge… fermati, ed essa si poserà sulla tua spalla”. Non voglio fare morali, né mi reputo in grado di poter minimamente esprimere nel mio piccolo questo pensiero, ma sappi che il tuo dolore è anche un po’ il mio, che la tua sofferenza mi appartiene, che il tuo sforzarti è il mio specchio. Non ho avuto bisogno di mettermi nei tuoi panni per riuscire a capire ciò che provi; semplicemente, perché l’ho vissuto anche io. Vedi, gli anni si susseguono uno dopo l’altro, il tempo a volte sembra quasi che voli, che ti passi accanto silenzioso; ma è proprio in quel silenzio che il tempo ti parla, ti parla in modo che tu non riesci a percepirne il suono, ti parla in modo incomprensibile, perché non riesci a collocare quell’avvenimento in quel momento storico della tua vita. Eppure ti garantisco, che prima o poi, la vita ti risponde. La vita risponde sempre ai mille perché; la vita risponde sempre, perché la vita è un impegno, un impegno che non ha mai fine. Qualcuno mi dice sempre “non vi è sosta se non in cima”… sarà pur vero, ma non è importante arrivare in cima, importante è vivere la scalata per arrivarci, perché è lì che si nasconde la felicità. La felicità non assume sembianze stratosferiche, la felicità si nasconde in un uccellino che canta; si nasconde in un girasole che per nutrirsi del calore si volta verso il sole; si nasconde negli occhi di un bambino a cui viene dato un gelato; si nasconde nella mano di una persona che aiuta un altro ad alzarsi perché è caduto; la felicità si nasconde nel tuo cuore, ma tu non riesci a vederla, perché se pur le ferite che ti porti dentro si saranno cicatrizzate, alcune sotto la superficie sanguinano ancora.

BASTA! Sarà questa la tua espressione nei confronti della vita che magari pensi di vivere oppure è semplicemente un atto di sopravvivenza? Perché tra il vivere e il sopravvivere c’è un abisso. Rendiamoci conto che la sofferenza fa parte della vita, che magari ci sarà sempre una persona che ti farà soffrire, che magari ci sarà sempre un amico a tradirti, oppure il lavoro non va come dovrebbe andare, che la famiglia non è come tu la vorresti, magari un giorno qualcuno a te caro parte per il paradiso celeste. Ci sarà sempre un “ma”, un “se”… ma non è così che si fa la storia. Non puoi proteggerti contro il corso naturale delle cose; e se pensi realmente che erigendo una barriera, tu possa fermare dietro a questa tutto ciò che potrebbe venire a nuocerti, non fai altro che soffrire maggiormente e sai perché? Perché il pensiero che dietro a quella barriera c’è la vera vita, ti lascerebbe continuamente nel dubbio. Un dubbio atroce che non ti permetterebbe di vivere, ma di sopravvivere semplicemente. Già adesso stai sopravvivendo, già adesso la sera quando rientri a casa e ti togli la maschera, senti tutta la pesantezza del tuo quotidiano come un masso enorme che ti schiaccia. Sarà strano, sarà banale, sarà la cosa più ovvia del mondo, ma dietro ad ogni nuvola c’è sempre un raggio di sole pronto a farsi strada attraverso quella fitta coperta che ricopre il cielo per impedirti di vedere la luce. Vedi, scusa la mia brutalità, perdonala se puoi, ma una donna che si chiude alla vita, e quindi all’amore è già mezzo morto; perché la morte se la porta dentro.

BASTA! Non voglio più dare niente di me; BASTA! Nessuno merita di affacciarsi nel mio cuore; BASTA! Non voglio più che qualcuno mi punti il dito contro; BASTA! Non voglio più vedere il disprezzo negli occhi di chi mi sta accanto; BASTA! Non voglio più lasciarmi andare; BASTA! Ho sofferto troppo, non reggo altro; BASTA! Non voglio più avere quella sensazione di non essere amato, pur donandomi completamente; BASTA! Non voglio più essere presa in giro; BASTA! Non voglio più dovermi preoccupare per un altro; BASTA! Non voglio più amare; BASTA! BASTA! BASTA! Il tuo è un grido, un grido che fa paura, un grido di disperazione, un grido che ti fa chiudere a riccio. Mi fa rabbia, grande rabbia, vedere radicato così profondamente il dolore dentro di te e non poter far nulla; no, non è vero; qualcosa c’è che posso fare per te: pregare! Pregare e pregare ancora.

Quando ti vedo, vedo una persona dall’apparenza calma e tranquilla; che sorride; ma percepisco nel mio profondo che la tua e' una corazza, una protezione. vedo questa donna timida ed apparentemente chiacchierone, come ti definisci, e come ai vecchi tempi parliamo, parliamo e parliamo ancora. Continui a parlare per ore , continuamo a parlare, ma so' che dentro di te c'e' una tempesta ; una tempesta che non si è ancora placata e che con una violenza sovraumana sta ancora devastando case, natura e amor proprio.

 ciò che volevo dirti è semplicemente racchiuso tra queste righe. Non ho pretese, né mai ne avrò; sono solo una presenza silenziosa che desidera allietare la tua quotidianità; sono solo una donna che sa ascoltare anche ciò che non dici.. Una donna che sta scalando anche lei la montagna per arrivare in cima e sta tentando di apprezzare la salita, per quanto faticosa possa essere. Una donna che aveva detto BASTA! Una donna che sta cercando di vivere e non di sopravvivere. Una donna che sa aspettare. Una donna pronta a rimettersi sempre in gioco, pur avendo la consapevolezza che per quanto possa tentare di proteggersi dal dolore e dalla sofferenza, ha la possibilità di assaporare un attimo di felicità, di gustare un attimo di gioia, di arricchire il proprio io con l’investimento che nella vita non fallisce mai, e cioè l’essere se stessi. Nulla può valere un attimo di felicità, nulla può valere un attimo di gioia e nulla può valere proprio l’attimo in sé, perché sono sicura che un giorno mi volterò indietro e non avrò assolutamente rimpianti perché ancora una volta avrò donato un po’ di me ad una persona speciale.

 
 
 

Ma che bella storiella....

Post n°9 pubblicato il 20 Luglio 2008 da dolcejena37
 
Tag: amore..

C’era una volta un’isola nella quale vivevano tutte le emozioni, come la Felicità, la Tristezza, la Conoscenza, e tutte le altre, compreso l’Amore.
Un giorno venne annunciato alle emozioni che l’isola sarebbe affondata, così tutti gli abitanti sistemarono le loro imbarcazioni e si prepararono a lasciare l’isola.

Amore voleva aspettare fino all’ultimissimo momento. Quando l’isola stava per affondare, Amore decise di chiedere aiuto. Ricchezza stava passando vicino ad Amore in una grandissima barca.
Amore disse: “Ricchezza, puoi portarmi con te?”.
Ricchezza rispose: “No, non posso. C’è tanto oro e argento nella mia barca. Non c’è posto per te.”

Amore decise di chiedere aiuto a Vanità, che stava anche lei passando con un bellissimo vascello.
“Vanità, per favore, aiutami.”
“Non posso aiutarti, Amore. Sei tutta bagnata e potresti rovinarmi la barca.” Rispose Vanità.

Tristezza si stava avvicinando e così Amore le chiese aiuto.
“Tristezza, fammi venire con te.”
“Oh.. Amore, sono così triste che ho bisogno di stare da sola.”

Anche Allegria passò di lì, ma era talmente contenta che non sentì quando Amore la chiamò. Improvvisamente ci fu una voce:
“Avanti, Amore, ti porterò io!” Era un anziano.
Amore si sentì così grato e gioioso che si dimenticò perfino di chiedere al vecchio il suo nome.

Quando arrivarono sulla terraferma, il vecchio se ne andò per la sua strada. Amore si rese conto di quando era in debito con il vecchio e chiese alla Conoscenza, un'altra anziana, “Chi mi ha aiutato?”
“E’ stato il Tempo” rispose Conoscenza.
“Tempo?” chiese Amore. “Ma perchè il Tempo mi ha aiutato?”
Conoscenza sorrise con grande saggezza e disse:
“Perchè solo il Tempo è capace di comprendere quanto è grande l’Amore.”

 
 
 

Tanti auguri Luigi..

Post n°8 pubblicato il 05 Luglio 2008 da dolcejena37
 

E' bellissimo rendersi conto di quanto ti danno le persone che ti stanno vicino. Di tutto ciò che ti fanno scoprire con la loro vita intrecciata alla tua, di quanta ricchezza hanno dentro e di quanta te ne danno in modo gratuito... SARAI UN BUON PAPA'... sono felice per voi!!!!

 
 
 
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