Qualche giorno fa si parlava con Lara di gelosie da guardaroba... Lei mi raccontava di aver venduto un po' di cose ad un mercatino dell'usato, mentre io le dicevo che sono troppo attaccata ai miei abiti per venderli, o anche solo prestarli... Mi arrabbio un sacco, ad esempio, quando mia sorella si prende qualcosa dal mio armadio senza chiedere, quando magari trovo qualcosa di mio nella sua stanza, quando mi trovo a stirare cose mie che non ho indossato io... Non so, forse non sono normale io, ma IO se voglio mettere qualcosa di suo chiedo sempre il permesso! Fatto sta, che le cose MIE sono MIE...Incuriosita da sto discorso della vendita di abiti usati ho fatto un giretto su internet, scoprendo che ci sono addirittura dei siti specializzati. Ma, cosa ancora più strana per come la vedo io, esistono degli eventi organizzati proprio per scambiarsi abiti ed accessori... I cosiddetti "Swap Party" sono stati inventati a New York, ma ormai stanno prendendo sempre più piede anche in Italia... In pratica ci si incontra per barattare (to swap) capi d'abbigliamento o accessori che abbiamo non sappiamo neanche perchè li abbiamo comprati, ma che poi sono finiti ad accumulare polvere nell'armadio.Lo Swap Club Italia (oggi se ne parla anche su TgCom) è nato nel 2009 da Tamara Nocco e Francesca Caprioli, secondo le quali "gli eventi dello Swap Club Italia lasciano il segno perché vogliono coinvolgere il pubblico femminile, allo stesso tempo trasmettendo e insegnando uno stile di vita che rispetti l’ambiente e la filosofia del consumo con coscienza".Il valore minimo iniziale del capo non deve essere inferiore a 50 euro; Lo swap party non è un mercatino vintage ma un posto dove si scambiano cose nuove o seminuove di cui ci si è stancati. Il capo dev’essere in buone condizioni, indossato poco o tenuto con cura, lavato e stirato e non può avere un valore inferiore ai 50 €. Secondo le "regole" del club "Lo swap è stile, e come lo stile, è personale e viaggia a seconda dei gusti. Un capo che per te può essere importabile, per qualcun altro potrebbe essere il capo dei suoi sogni!"
Swap e gelosie...
Qualche giorno fa si parlava con Lara di gelosie da guardaroba... Lei mi raccontava di aver venduto un po' di cose ad un mercatino dell'usato, mentre io le dicevo che sono troppo attaccata ai miei abiti per venderli, o anche solo prestarli... Mi arrabbio un sacco, ad esempio, quando mia sorella si prende qualcosa dal mio armadio senza chiedere, quando magari trovo qualcosa di mio nella sua stanza, quando mi trovo a stirare cose mie che non ho indossato io... Non so, forse non sono normale io, ma IO se voglio mettere qualcosa di suo chiedo sempre il permesso! Fatto sta, che le cose MIE sono MIE...Incuriosita da sto discorso della vendita di abiti usati ho fatto un giretto su internet, scoprendo che ci sono addirittura dei siti specializzati. Ma, cosa ancora più strana per come la vedo io, esistono degli eventi organizzati proprio per scambiarsi abiti ed accessori... I cosiddetti "Swap Party" sono stati inventati a New York, ma ormai stanno prendendo sempre più piede anche in Italia... In pratica ci si incontra per barattare (to swap) capi d'abbigliamento o accessori che abbiamo non sappiamo neanche perchè li abbiamo comprati, ma che poi sono finiti ad accumulare polvere nell'armadio.Lo Swap Club Italia (oggi se ne parla anche su TgCom) è nato nel 2009 da Tamara Nocco e Francesca Caprioli, secondo le quali "gli eventi dello Swap Club Italia lasciano il segno perché vogliono coinvolgere il pubblico femminile, allo stesso tempo trasmettendo e insegnando uno stile di vita che rispetti l’ambiente e la filosofia del consumo con coscienza".Il valore minimo iniziale del capo non deve essere inferiore a 50 euro; Lo swap party non è un mercatino vintage ma un posto dove si scambiano cose nuove o seminuove di cui ci si è stancati. Il capo dev’essere in buone condizioni, indossato poco o tenuto con cura, lavato e stirato e non può avere un valore inferiore ai 50 €. Secondo le "regole" del club "Lo swap è stile, e come lo stile, è personale e viaggia a seconda dei gusti. Un capo che per te può essere importabile, per qualcun altro potrebbe essere il capo dei suoi sogni!"