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Una raccolta di firme per abolire piuttosto che


Questa iniziativa fa il paio, almeno, con i pressanti appelli nella stessa direzione di Francesco Sabatini, presidente onorario dell'Accademia della Crusca, che dagli schermi di UnoMattina in famiglia, ha più volte incitato a non usare piuttosto che in questo nuovo significato emergente ormai da più di un decennio. La storia di questo nuovo uso di piuttosto che l'aveva fatta, già un decennio fa, Ornella Castellani Pollidori, accademica della Crusca: ne aveva subito notato l'origine geografica (settentrionale; nordoccidentale preciso io, e per questo ho sottolineato l'origine lombardo-piemontese dei Profumo, Gelmini, Brambilla, Soria, Strada), sociale (almeno inizialmente era espressione propria di «un linguaggio certo non popolare e probabilmente venato di snobismo») e cronologica (pare che il nuovo significato di piuttosto che fosse in uso già nei primi anni Ottanta tra i giovani del ceto medio-alto torinese). Non è facile giudicare se alla base dell'uso disgiuntivo di piuttosto che ci sia davvero questa trafila; certamente si può asserire, con il senno di poi, che una previsione della studiosa non è risultata azzeccata: «Basterà avere un po' di pazienza: anche la voga di quest'imbarazzante piuttosto che finirà prima o poi col tramontare, come accade fatalmente con la suppellettile di riuso», aveva scritto nell'ottobre del 2002. È lo stesso motivo per cui Giovanni Acerboni, formatore e consulente nell'ambito della scrittura professionale, propone da tempo di abolire ovvero dalla lingua amministrativa e dalle norme: non sempre è facile e univoco capire se ovvero viene utilizzato con il valore di cioè o con quello di oppure (anche in questo caso i due valori sono quasi antitetici). Fonte: ilpiccolo.gelocal.it /cronaca/2013/04/23/news/una-raccolta-di-firme-per-abolire-piuttosto-che-1.6937021