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La cara salma a Bruxelles


Herman Van Rompuy, per contro, si è fatto dettare l'agenda dalla crisi e dagli umori degli altri leader: in febbraio l'inizio dei guai in Grecia; in maggio il salvataggio di Atene e un fondo da 750 miliardi per gli altri paesi della zona euro in difficoltà; in ottobre l'elaborazione di un nuovo Patto di stabilità; in novembre le modifiche dei trattati per coinvolgere gli investitori privati nel default di un paese. 'Il povero Van Rompuy ci ha confessato di aver letto dalle agenzie il contenuto dell'accordo di Deauville', quello con cui il 19 ottobre Merkel e Sarkozy si accordarono sulle modifiche al Trattato di Lisbona, racconta al Foglio un ambasciatore di un altro grande paese: 'Francia e Germania non hanno nemmeno la decenza di prendere accorgimenti formali' per rispettare le istituzioni europee e i partner. Nelle ultime settimane, stati membri e Europarlamento non sono riusciti nemmeno a trovare un accordo sul bilancio dell'Ue per il 2011, mettendo a rischio la creazione delle nuove autorità di sorveglianza finanziaria e del Servizio di azione esterna di Ashton. 'Ma si scontra con la difficoltà di dover definire i contorni e le modalità di funzionamento del suo incarico nel mezzo di una delle crisi più violente e pericolose che ha conosciuto la costruzione europea'. Fonte: http://www.ilfoglio.it/soloqui/6969