QUEL CHE ERA

Post N° 38


piangere nn avrebbe di certo lavato via la sporchizia che mi portavo dentro...col tempo i miei cambiamenti si vedevano a vista d'occhio...nn ero + in grado di fingere...mostrare una maschera smp sorridente...perdevo amici...vita...anima...un angelo dannato costretto a vagare nell'oscurità...era cosi che mi sentivo...la mia camera era l'unica a conoscere la chiara fragile...quella che prima di ogni "grande occasione" soleva fare dei "rituali"...un sottile filo attorcigliato alla caviglia e stringere...stringere finchè il dolore nn era tanto forte da procurare tagli e sentire lentamente scorrere piccoli e sottili fiumi di sangue...il punto era smp lo stesso...era una ferita che nn si rimarginava...è ancora la parte di me di cui mi prendo cura...lascio scivolare le mie dita su quella sottile cicatrice...mi soffermo ad accarezzarla...la tengo nascosta dagli occhi degli altri...e me ne prendo cura...poi mettevo via tutto...lo nascondevo in modo tale che gli altri nn capissero ciò che facessi...poi con un asciugamani fasciavo la parte ancora sanguinante e restavo seduto a terra finchè il sangue nn avesse cessato di scorrere...e poi il via alla seconda parte:prepararsi...mascherarsi...CAMBIARE VITA PER QUALCHE ORA!!!...quelle feste nn erano mai un granchè...cocaina...alcol...fumo...ma io preferisco restare lucida...l'unica cosa che mi concedevo era una bibita analcolica che stringevo tra le mani per tt la serata...mi guardavo intorno...spesso mi sentivo come la padrone di un'enorme casa di prostituzione...si organizzavano orge in cui molto spesso osservavo dall'alto senza parteciparvi...che bassezza!molte avevano appena 17/18 anni e avevano visto del sesso già tutto...ma poi mi rendevo conto che nn erano poi tanto coscienti di ciò che facevano...fiumi di champagne scorrevano sui loro corpi...corpi su cui poi cadeva sperma caldo e scivolavano lingue avide di sapori...quella era violenza allo stato puro...costrette a fare cose che forse nn volevano,ma a cui nn si sottraevano...nn ricordo una di loro che mi abbia mai guardata negli occhi...avevo come l'impressione che mi temessero...ed erano i loro "padroni" a farle sentire tali...a metterle in competizione con me...loro facevo ciò per avere una vita + agiata e quindi cercavano in tt i modi di tenerseli ben stretti il + tempo possibile...io a differenza loro lo facevo solo per esorcizzare il mio dolore...alla fine di tt,tornavo a casa con la consapevolezza di essermi concessa ancora alla mia stessa schiavitù...di giorno l'unica cosa che mi concedevo era lo studio...mi teneva occupata la mente...in 3 anni mi laureai con il massimo dei voti:110 e lode...mi fu offerto di frequentare un master che accettai e anche lì nn delusi nè le mie,nè le altrui aspettative...avevo soli 23 anni e una laurea e un master in tasca...cosa potevo volere di +?!?!...nulla...eppure continuavo nella mia vita squallida...il bello venne quando mi fu offerto di dirigere un'enorme multinazionale...un impero economico...accettai senza pensarci...era una sfida con me stessa...andai a vivere da sola...nn dividevo + l'appartamento con altre coinquiline...avevo una casa tutta mia che però nn mi ero sudata di guadagnare se nn solo con le scopate che concedevo a chi aveva pensato bene di concedermi tt quello...in poco tempo tutto quello divenne per me una gabbia...nn ero + padrona della mia vita...lavoro...viaggi..."grandi occasioni"(è cosi che voglio chiamarle per renderle meno crude)...ho vissuto in tt quello per molto tempo...forse troppo...