Dopo il deserto

Mente? Anima?


Ognuno volendo conosce le proprie cose, quando piuttosto che guardare in casa d'altri, si segga sui cuscini della propria anima. In queste ore passate ultimamente qui, qualche commento ha dato adito a qualche perdita di interpretazione saggia o almeno di buon senso, mi dispiace che vi sia andata di mezzo una terza persona, ma fortunatamente si tratta di un'anima, evoluta o meno, un'anima, e di questi tempi avere a che fare con anime e non con menti in un ambito comunicativo è già un grande privilegio. Si, perchè la chiave di tutto è sempre lì, alfine. I miei commenti possono essere taglienti anche, netti, o come si voglia vederli e sentirli, ma sono diretti sempre alla sostanza e poco alla forma, quando la forma non sia necessaria, e quando sono diretti al mentale ed a quello che crea, non hanno bisogno di forma, quando giungono all'anima o se risvegliano la parte anima che è nascosta in ognuno di noi quando non messa in gioco, quella parte comprende il tutto e non si fossilizza sulle parole, le forme, ed il senso stesso. Ma si comporta con una coscienza diversa.  Questo è un passo importante delle nostre cose, un passo quantico, un avvicinamento possibile al salto quantico di cui tanto si parla e ci si bea delle sue potenzialità sulle ali delle nostre fantasie terrene. Non è difficile, è solo una scelta, la scelta di cambiare l'uso di quelle parti che ci hanno reso quello che siamo, che hanno reso la terra come insieme quello che è, una terra piena di promesse e di possibilità evolutive in termini fisici e spirituali di benessere, finite nelle mani di chi da sempre ama più le pieghe della mente che il dispiegar dell'anima, che ama più il potere che l'amore, che ama la disarmonia del rumore piuttosto che l'armonia delle note.