Dopo il deserto

Mappe invisibili


Tracce ormai labili scorrono immerse nel nulla, anche di fronte a milioni di specchi, inclinati, frantumati, distesi, appesi, parole, pensieri del niente che dicono tutto, e basta tutto questo a dare misura del sè. Cerchiamo Dio, dove? nelle parole immaginate in qualche patetico prospetto da nota spese, saliamo sulle vette della mente standovi sotterrati, ma quanto sono saggio, che guru, cito, ricito nelle mie fantasie astrali, eteriche, indiane o di chissà dove, sottosopra, la dove il sotto è sopra ed il sopra neanche sotto, che magia il silenzio, una breve pausa solo, per sentire chi siamo, dove siamo, ma fa paura, terrore, e se sprofondo nel nulla? come una volta la terra immaginata piatta sembrava alla sua fine mostrare il vuoto, lo sconosciuto. il fondo, poi si girò e si tornò dove si era, giro, giro, tonto...