Domenica e lunedì

"La pioggia nel pineto"


Oggi voglio citare alcuni passi di questa stupenda poesia di D'Annunzio, che, immagino, tutti abbiamo studiato (ed imparato a memoria) a scuola. Tra l'altro ce l'ho in un cd che ho scoperto prima di Natale, declamata da Vittorio Gassman: niente male, la si ascolta proprio volentieri. Mi piace perché parla di due temi a me molto cari, l'amore e la natura, qui suggestivamente intrecciati. "Taci. Su le soglie del bosco non odo parole che dici umane; ma odo parole più nuove che parlano gocciole e foglie lontane. Ascolta. Piove dalle nuvole sparse. [...] E immersi noi siam nello spirto silvestre, d'arborea vita viventi; e il tuo volto ebro è molle di pioggia come una foglia, e le tue chiome auliscono come le chiare ginestre, o creatura terrestre che hai nome Ermione. [...] Piove su le tue ciglia nere sì che par che tu pianga ma di piacere; non bianca ma quasi fatta virente, par da scorza tu esca. E tutta la vita è in noi fresca aulente, il cuor nel petto è come pesca intatta, tra le palpebre gli occhi son come polle tra l'erbe [...] E piove su i nostri volti silvani, piove su le nostre mani ignude, su i nostri vestimenti leggieri, su i freschi pensieri che l'anima schiude novella, su la favola bella che ieri m'illuse, che oggi t'illude, o Ermione.