Domenico Russo

RIAPERTURA MANICOMI E CRISI ECONOMICA.


La riapertura dei manicomi, disposta proprio ora, senza che la popolazione ne fosse adeguatamente informata in precedenza, mi insospettisce. Vorrei sbagliarmi, ma non mi sembra una coincidenza casuale che la legge sia stata approvata in questo particolare momento in cui molta gente è ridotta alla disperazione a causa della crisi,  mentre le previsioni inducono a supporre che i casi di disagio aumenteranno nell'immediato futuro .Evidentemente, anche il Palazzo ha capito che la massa di disperati va gestita  in qualche modo. E come è intervenuta? Ha creato forme particolari di assistenza per tamponare le emergeneze più gravi? No.  Ha riaperto i manicomi. Ecco il  toccasana per tener calma la gente afflitta. L'ansia e l'angoscia possono far perdere  a qualcuno il controllo dei propri nervi  e, se si ritorna al passato, questo può bastare ad innescare il meccanismo diabolico del ricovero coatto. Sei disperato perché la tua impresa è andata a rotoli, non sai come far fronte ai debiti e non vuoi rassegnarti a lasciare sul lastrico i tuoi dipendenti?  Arriva lo psichiatra di regime, ti fa una bella diagnosi di psicosi maniaco depressiva, dichiarandoti pericoloso a te stesso e agli altri, e il gioco è fatto.Chi non ricorda che cosa succedeva nei manicomi, può farsene un'idea, cliccando su Google "manicomio di Collegno" e leggendo il blog: autobiografia di un ex ricoverato nel manicomio di Collegno. La lettura di questa sconvolgente testimonianza può far capire, molto meglio di una dotta disamina, quanto grave sia la situazione creata dalla legge in oggetto e come non si debba sottovalutare.Naturalmente, ripristinare gli infami lager comporterà delle spese e degli stanziamenti.  Allora mi chiedo: non sarebbe stato meglio destinare tali stanziamenti alla completa applicazione della legge Basaglia e a interventi a favore delle persone più duramente colpite dalla crisi?