osservazioni

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Qualche giorno fa ho finito il libro di Carlo Levi , la sua visione della questione meridionale che affrontò anche Gramsci non mi sembra sia ancora risolta, Levi pensava che solo fuori da interessi politici , i contadini potessero avere una vita migliore ed essere padroni di se stessi e non servi perennemente in debito con i vari signorotti del tempo. In questo non sono molto d'accordo, perchè grazie alle lotte operaie e contadine , al primo sindacato , ai comunisti e socialisti del tempo che qualcosa è cambiato, ma troppo ci sarebbe ancora da fare , ma oggi mancano completamente quegli elementi di solidarietà di classe che in quel tempo  c'era  ma che oggi sembra scomparsa. Comunque ho camminato in quelle pagine che raccontavano la povertà di quei luoghi, non così diversa dalla vita agro pastorale della mia terra. Oggi Matera è considerata in maniera diversa e questo per fortuna, ma non è facile cambiare certe mentalità. E ne ho iniziato un altro che già mi ha preso"L' estate alla fine del secolo" di Fabio Geda. Una storia che racconta di un nonno e di un nipote , che parla della seconda guerra mondiale , del nazifascismo dell'essere ebrei in quel periodo. la storia si svolge tra la Sicilia e la Liguria, e mi piace il modo di scrivere di questo scrittore  che non conoscevo. Cosa sarebbe la vita senza i libri, non riesco ad immaginarlo, è da quando ho imparato a leggere che li amo, che li conservo come cose preziose, ogni libro mi ha regalato qualcosa di bello . I pochi libri brutti che ho letto, me li hanno regalati e ce ne sono di brutti. Io ho bisogno della bella scrittura , di quel modo di raccontare che mi rende partecipe, un buon libro è cibo per la mente. A parte i libri , la musica e tutto quello che fa parte del mio piccolo mondo che amo, le giornate sono sempre più faticose , non sono serena, ma preoccupata e forse anche un po arrabbiata , anzi senza forse. Pasqua è ormai vicina, io non sono credente, quando morì la mia nonna speciale , ho pensato che Dio non esisteva , o che se c'era era cattivo  se faceva morire tra tanta sofferenza una persona buona come era la nonna. Non ho mai fatto pace con quel dolore vissuto da bambina, e poi ce ne sono stati troppi altri di dolori, mia mamma, mia sorella ed il mio papà, mezza famiglia sterminata , non si fa pace con il dolore, cammina e respira con me. Si cerca di andare avanti in qualche modo, ma non si dimentica e allora mi consolo con le vecchie foto e ritrovo il mio passato che mi da forza di vivere questo brutto presente , violenza, guerre, morte.