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E' passata Pasqua e pasquetta in solitudine come sempre, mia sorella piccola è sempre assente ingiustificata. Non sono finite le guerre e neppure la mia tristezza che basta poco a farla affiorare. Ma desidero riflettere su una cosa, ce ne sarebbe più di una , ma oggi in particolare faccio le mie osservazioni sulla morte. Ovvero , su quale differenza  ci sia nel morire in vacanza seppure in un attentato folle, in un paese in conflitto eterno con i palestinesi e si sa cosa faccia il governo israeliano ai palestinesi, nonostante le grida dei pacifisti israeliani, uccide, ruba la terra e sembra normale.Ora quando una giovane vita si spegne, dispiace , il dolore grande è della famiglia, ma quel giovane era in vacanza in un paese non proprio tranquillo, non stava facendo un lavoro , e torna in patria putroppo dentro una bara, ed il Presidente della Repubblica ed il ministro degli esteri gli rendono omaggio. E allora mi chiedo: perchè quando muore un operaio o un operaia, mentre fa il suo lavoro per guadagnare un pezzo di pane e sostenere la famiglia , nessuno dello Stato va ad omaggiare quei morti e sono tanti. fanno qualche discorsetto, sempre le stesse parole e si muore di lavoro , non di vacanza.