maranatha!

17 novembre 2016


I pomodori di Franco Gesù ci ricorda: “Chi rimane legato a me e vive immersonel mio sole non solo non morrà, ma farà molto frutto”
Osservo Franco che lavora attorno ad una aiuola di pomodoripiantati da poco.– Sto legando una per una le pianticelle ad un palo sottile dilegno in un momento particolare della loro crescita perché,sviluppandosi e inerpicandosi, trovino l’appoggio; diversamenterischierebbero di adagiarsi per terra, posizione che compromettenon solo la maturazione del frutto, ma anche la vita della stessa pianta.Donando l’appoggio le proietto verso l’alto dove la pianticella,esposta all’aria e al sole, facilita al massimo la salute e lamaturazione del frutto.-I pomodori sono alti poco più di dieci centimetri – commento –e vedo le loro tenere foglioline già irrorate dal verderame.-Li devo riparare dagli assalti della peronospora. Fra pocodovrò dare un concime particolare che li ripara anche dalragno rosso e dall’assalto di pidocchi.-Che fatica vivere in questa terra piena di contrasti.-Per fortuna che in questo travaglio la scienza dell’uomoha trovato il riparo della giusta medicina. Certo è che,crescendo e maturando, imparano a reggersi in piedi con menoappoggi e difendersi anche senza veleni.-Nel pieno vigore della loro vita, immersi nel sole, imbevuti diluce, ricevono salute per dare frutti abbondanti e saporiti.-Mi sembra che anche Gesù lo dica – mi ricorda Franco conparole sue – “chi rimane legato a me e vive immerso nel miosole non solo non morrà, ma farà molto frutto”.