maranatha!

19 dicembre 2019


L'INCONTRO TRA DONO E FERITALc 1,5-25Zaccaria ed Elisabetta, la prima delle coppie che si avvicendano sulla scena del Vangelo dell'infanzia secondo Luca. Zaccaria è un sacerdote d'Israele e sua moglie Elisabetta una "discendente di Aronne" (v. 5). Ambedue sono segnati dalla contraddizione propria di ogni essere umano: l'incontro tra un dono e una ferita: "erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore" (v. 6), ma "non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni" (v. 7). Sterili e anziani, restano tuttavia fedeli alla Parola del Signore e ai suoi precetti. Non solo! Ma continuano a portare in sé un sogno, cui credono appena, eppure lo coltivano. Un sogno custodito da Zaccaria, come gli ricorda l'angelo: "Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita" (v. 13). Un sogno che anche Elisabetta porta in sé: vedere tolta la sua "vergogna fra gli uomini" (v. 25). Un'attesa discreta la loro, e anch'essa segnata dalla contraddizione. Pregano e attendono, ma quando quel figlio sta per giungere, quando il dono sta per essere ricevuto, sono come presi alla sprovvista. Zaccaria sembra contestare: "Come potrò mai conoscere questo?" (v. 18) ed Elisabetta, non appena sente il bambino cominciare a crescere nelle sue viscere, ha una strana reazione: "si tenne nascosta per cinque mesi" (v. 24). quel bambino eccede la loro attesa e la loro preghiera. Risponde al loro sogno, ma anche al sogno di Dio. Giovanni è il dono di Dio, la "grazia" di Dio, come dice il suo nome: "Dio fa grazia". Anch'essi la riconoscono più grande di ogni loro sogno e di ogni loro attesa, e questo li ha resi e li rende capaci di una gioia profonda e duratura.