maranatha!

26 febbraio 2020


L'ipocrisia è una delle tentazioni più costanti: attratti dalla silhouette, dall'abito, dai riti, dalla visibilità e volte persino dalla sovraesposizione e dietro a queste maschere smarriamo la nostra identità nel vivere i passi del vangelo. La Quaresima allora può essere un tempo di ritrovata autenticità e identità. 1.L'elemosina, cioè la verità su cosa ci è davvero caro e sulla nostra capacità di vivere la provvidenza. 2.La preghiera, cioè la verità del nostro dialogo con Dio, della nostra capacità di ascolto e di messa in pratica della parola data. 3.Il digiuno, cioè la verità del nostro rapporto con quanto ci nutre e ci sostiene, il discernimento sulla bontà e l'utilità di quanto lasciamo entrare in noi, l'astensione da quanto appesantisce la vita. Elemosina, preghiera, digiuno siano vissuti sotto lo sguardo del Padre. A questo ci invita il vangelo che apre il cammino quaresimale, animato dal santo desiderio della Pasqua di resurrezione, un tempo e un cammino gioiosi se vissuti con gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù.