maranatha!

13 marzo 2020


LA PORTA STRETTA DELL'AMOREMt 7,12-20La parola di Gesù ci sollecita ad assumere l’iniziativa del bene senza aspettarci il contraccambio. Il fratello, la sorella ci interpellano con la loro aspirazione a bellezza, a bontà, a giustizia. Avere attenzione e comprendere l’altro comporta necessariamente un movimento di empatia e di immedesimazione. È questa la via della vita che si apre davanti a noi e nella quale il Signore ci invita a entrare. Sappiamo quanto sia difficile amare l’altro, ci è richiesta una disciplina, un lavoro su di sé, “un lavoro a giornata”. È “stretta” la porta che vi conduce, perché non è affatto semplice accogliere l’altro nella sua verità, senza cercare facili scappatoie per eludere la fatica dell’incontro. Nel concreto ambito delle relazioni umane possiamo divenire “falsi profeti” gli uni per gli altri: quando rivestiamo il manto del nostro tornaconto oppure cerchiamo di legare l’altro a noi, senza lasciargli la libertà di essere se stesso. I “frutti” che ne scaturiscono attestano o meno l’autenticità di quella relazione. Sì, spesso pensiamo che i falsi profeti siano gli altri, ma dovremmo sentire nostro l’avvertimento di Gesù. Fissiamo con maggiore intensità il nostro sguardo su Gesù e al suo stile di vita per imparare da lui che è passato accanto alle vite degli uomini facendo il bene e guarendo.