maranatha!

9 febbraio 2022,4


Ciascuno trova interessanti le cose che lo riguardano e assai meno tutte le altre. Ci colpisce quello che si riferisce a qualcosa di cui ci occupiamo, che conosciamo, che abbiamo vissuto o stiamo vivendo. Poi certo, magari la canzone è bella tutta, ma c'è una strofa - proprio un giro di parole - che parla di noi. Del discorso del Papa in tv, per esempio, la parola che ho sottolineato e cerchiato è stata "chiacchiericcio". Prima di tutto ho trovato insolito che la usasse.Ho pensato però, che strana parola. Così difficile da pronunciare per una persona di lingua argentina, con tutti quei "ch" e quelle doppie che nello spagnolo non si usano. Una parola parente di pettegolezzo, di solito sostituita con il sinonimo inglese - l'orrendo gossip - ma che indica qualcosa di più largo, invece: il dire-dire-dire senza costrutto, per sentito dire, il replicare a qualcosa che non sai ma che hai orecchiato o intraletto non ti ricordi dove, parlare tanto per parlare sempre con l'intento di criticare ciò che non conosci e che neppure ti sforzi di sapere. Il rumore di fondo del nostro tempo, insomma.Qualche mese fa ho fatto un lavoro con i bambini delle scuole primarie, una classifica di quello che fa loro più paura. Il buio, la solitudine, un amico che diventa amico di un altro, sì. Ma tanti, davvero tanti, hanno risposto: il chiacchiericcio. Anche allora ho pensato però, che parola insolita per dei bambini. Chissà dove e da chi l'hanno sentita. Parlava di aggressività, il Papa, quando ha detto: "Il chiacchiericcio distrugge l'identità". Uno di quei bambini, ho ritrovato nel taccuino, mi aveva risposto: "Il chiacchiericcio mi fa sentire come una saponetta che si consuma, ogni volta che parlano di me".