maranatha!

11 febbraio 2022,2


La prima cosa bella di venerdì 11 febbraio 2022, nuovo giorno senza mascherine all'aperto, è evitare la trappola della nostalgia: per come si stava bene prima e prima di prima e sempre prima ancora.Adesso che sembra avvicinarsi la fine, non idealizziamo il percorso. Aveva ragione lo scrittore Gospodinov quando ha detto: "Questo virus è una macchina del tempo: sentiamo la nostalgia di un mondo che mesi fa odiavamo". Che cosa stiamo rimpiangendo? Gli ingorghi del traffico? I mezzi pubblici che aprivano le porte alle fermate mostrando folle murate? Il dumb-working con i pettegolezzi alla macchina del caffè acido? Pure la retorica degli abbracci: manca davvero il contatto con semi-sconosciuti alla fine di una cena a casa di qualcuno? Ci sarà anche l'evocazione contraria dei feticci di questi due anni: com'erano belle le strade e le carrozze vuote, le giornate lavorando a casa, le serate in famiglia senza estranei intorno.Ha ragione Lucrezia Ercoli in Filosofia della nostalgia. "La passatezza è una pseudostoria". È stato tagliente Milan Kundera: "La luce rossastra del tramonto illumina ogni cosa con il fascino della nostalgia: anche la ghigliottina". Ogni nostalgico è un pericoloso assolutista, perché non ci sono state età dell'oro: dobbiamo semplicemente affrontare il futuro, portando con noi quel poco di buono lasciato da ogni passato, prossimo o remoto.