maranatha!

17 FEBBRAIO 2022,3


Questioni di famigliaIl problema della droga si fa sempre più complicato fra gli adolescenti Immagino di avere 16 anni e di essere indotta, per desiderio di piacere, a fare come fanno tutti: mostrare disinvoltura sessuale all'altezza dei video che tutti vedono, assumere droghe che abbattano le (credo) istintive resistenze ad unirsi nel sesso a moltitudini indistinte, procacciarle ad altri così da risultare al gruppo ancor più gradita. Leggo di una ragazzina di sedici anni vittima di uno stupro di gruppo figlia, poniamo, di avvocati ambasciatori o insegnanti di violoncello e penso a quei disgraziati genitori, anche.Perché certo è una responsabilità non aver indotto nei propri figli il senso della tutela di sé e del limite, ma poi quando capita non riesco a pensare solo: è colpa loro. Penso: poveri tutti. La "droga dello stupro", le pasticche, la cocaina come borotalco, tutto proprio come in quella serie tv così realistica, Euphoria, così utile da vedere per capire. Poi leggo di avvocati ambasciatori e insegnanti di violoncello che si fanno recapitare a casa le medesime droghe e provo a pensare povere le mogli, i mariti, i figli di costoro - inconsapevoli.Da ultimo leggo che le mogli, i mariti, i figli fanno da corriere, mentono menzogne patetiche, l'argenteria da lucidare, addossano la colpa all'amico disgraziato ospitato in casa. Un senatore, un giornalista a suo tempo osannato come prodigio, un brillante uomo d'affari, una signora dedita al volontariato. E dunque tutti, i loro figli i fratelli ma forse chissà anche i nonni, intere famiglie fanno uno di nascosto dall'altro ciò che condannano in pubblico e qui vacilla la qualità fondamentale del cronista, mettersi nei panni. Non so più immaginare dove sia, il bandolo. Forse la matassa è inestricabile, forse è da buttare.