maranatha!

18 febbraio 2022,3


Mussolini un tipo qualunqueTommaso Ragno, a sinistra, e Massimo Popolizio in una scena di "M, il figlio del secolo"Tommaso Ragno e Massimo Popolizio in una scena di "M, il figlio del secolo"Tre ore di spettacolo sono volate, il tempo dipende da come lo passi, tre ore in sala a vedere una storia che ti diverte ti incanta ti spaventa e infine ti lascia per strada di notte con la voglia di parlarne ancora: ecco, volano. A teatro, a Milano, a vedere "M, il figlio del secolo" ci sono mille persone ogni sera, da settimane. Davanti a me una famiglia intera con due bambine piccole, gruppi di ragazzi con le scarpe da skateboard, vicino le signore di Milano, composte accanto ai mariti che annuiscono, e certo qualche critico - uno prendeva appunti - di quelli che poi qualcosa devono pur trovare da ridire, allora è troppo pop, grottesco ma in fondo prevedibile, cose così.A me diciotto attori in scena sull'immenso palco del Piccolo hanno procurato l'emozione della vita che riparte. Le botole le carrucole, chi compare dall'alto e chi dal basso, decine di tecnici dietro le quinte. Si narra l'ascesa al potere del giovane Benito e Massimo Popolizio, che ha scritto la drammaturgia dal libro di Antonio Scurati, è anche regista e interprete del Mussolini istrione, teatrante: da par suo, Popolizio è sempre uno spettacolo in sé. La sorpresa è l'altro Mussolini, il suo doppio: Tommaso Ragno, formidabile per discrezione e magnetismo.Un uomo qualunque, pensi. Mussolini - l'uomo - poteva essere chiunque, un tipo scarso, senza particolati doti, capitato lì quando doveva. Questo sì, a guardarsi attorno oggi, fa paura. Sandra Toffolatti, Margherita Sarfatti abbandonata quando non serviva più, commovente. I cinque ragazzi appena usciti dalla scuola del Piccolo, Raffaele Esposito in Matteotti, Paolo Musio in Balbo, Michele Nani narratore e tutti, tutti, un coro felice. A Roma presto, una festa.