maranatha!

1 marzo 2022, 2


Una scala per scendere
Silvio Berlusconi ospite di Vladimir Putin di cui, cortesemente, indossava la giacca a ventoSiccome non conosco Putin non posso parlare di lui, decifrarne motivazioni e intenzioni. Ho conosciuto però, in decenni di lavoro da cronista, molte persone affette dal disturbo del sé grandioso: quello per cui, a uno stadio moderato di patologia, pensi che tutto dipenda da te e a te si riferisca. Via via acutizzandosi provoca delirio di controllo, ossessione del nemico, certezza di essere vittime di un complotto (traditi, spiati), celebrazione di un piccolo gruppo di devoti definiti amici fino al delirio di onnipotenza e di impunità, talvolta alternato a gesti vistosi di generosità  – sempre finalizzati alla celebrazione del proprio potere.Quando l’azione si traduce in crimine è davvero molto raro che una sanzione possa fare da deterrente. Non ho mai visto un uomo che uccide la moglie fermarsi a riflettere su quanti anni di carcere rischia, o rinunciare se il suo cantante preferito posta un video contro la violenza. Nel caso di un capitano d’industria o di Stato semmai sono i soldi, in qualche caso, a fare da sirena. Non tanto i tuoi – tu sei affetto da delirio, non contempli la disgrazia - ma quelli dei tuoi amici (i devoti) che, rischiando di perderli, potrebbero abbandonarti e/o destituirti.C’è poi la questione dell’orgoglio, della reputazione. L’egolatra non sopporta l’umiliazione pubblica, lo innervosisce ulteriormente. Nella prima cyberguerra in diretta sui social Anonymous che hackera il sito del tuo governo, l’universo mondo che diffonde notizie manipolate e le getta in rete come molotov, le star di TikTok che fabbricano meme combattono una battaglia parallela dagli esiti incerti. Ai matti, insegnano i vecchi, bisogna sempre lasciar lì una scala per scendere dall’albero.