maranatha!

8 marzo 2022, 3


Un grado in meno per l'Ucraina e per noi di Riccardo Luna
(reuters)07 Marzo 2022 aggiornato 07 Marzo 2022 alle 12:07 1 minuti di lettura Non riesco a pensare ad altro. Alla guerra in Ucraina. Su Twitter mi sono messo l’alert sui messaggi di Zelensky e di due giornali di Kiev. Ma resto senza parole davanti ai video postati in qualche modo da utenti russi dove si vedono giovani manifestanti arrestati mentre cantano l’inno ucraino a Mosca e San Pietroburgo.La sfida di Wikipedia a Putin di Riccardo Luna 03 Marzo 2022
Oppure Bella Ciao in ucraino. Dire no alla guerra in quelle piazze è diverso che da noi. Ne ho ripostato uno e un utente russo, che nella bio dice di essere un bibliotecario, mi ha ringraziato e mi ha detto: potresti anche fare una donazione a questa associazione che copre le spese legali degli arrestati? Si fa quel che si può per aiutare. Diversi amici hanno prenotato appartamenti a Kiev la settimana prossima non per andarci, ovviamente, ma per donare soldi direttamente alle famiglie. Perché l'Ucraina chiede aiuto ad Apple e Google di Riccardo Luna 02 Marzo 2022
La verità è che vorremmo tutti poter fare di più, ma cosa? Il capo dell’Agenzia mondiale dell’energia ci ha dato un'idea: basterebbe abbassare di un grado i nostri termosifoni per ridurre le importazioni di gas russo (e in estate fare il contrario con l’aria condizionata). Un grado, soltanto un grado. Nessuno morirebbe di freddo. Non siamo accampati al confine ucraiano in una tenda. Consumare meno energia, non sprecarla, in attesa che inizi davvero l’era delle rinnovabili, dovrebbe essere un imperativo per salvare il pianeta, e adesso lo è anche per salvarci dalla dipendenza russa. Un grado in meno? Ne saremo capaci? Uno pensa: ma certo. Risposta ufficiale: i sindaci ci stanno pensando. Vorremmo tutti fare di più per mostrare la nostra partecipazione a chi soffre, ma intanto ci stiamo pensando.