maranatha!

17 marzo 2022, 4


La ballata del soldatoIvana con sua madre davanti al treno di cui parla nella letteraIvana con sua madre davanti al treno di cui parla nella letteraIvana Corona, 70 anni, Torino, ex segretaria di scuola, iscritta al Pci nel 1979Approfitto di questo spazio per esprimere il mio dolore di questi giorni. Io figlia di partigiani comunisti sono cresciuta nel mito dell'Unione Sovietica: alle olimpiadi si tifava Urss ed avevamo in casa un piccolo busto di Lenin. La progressiva conoscenza dei crimini di Stalin e le analisi di Berlinguer che ci disse che era terminata la spinta propulsiva della rivoluzione d'ottobre ci ferirono in modo mai cicatrizzato veramente. Io posseggo una bambola in costume ucraino che tengo come una reliquia e che mi fu comprata quando, con i miei genitori, negli Anni 60 feci un viaggio del Pci oltre la cortina di ferro. Quando al rientro in Europa alla frontiera austriaca ci fecero scendere dal treno sovietico per salire su un treno europeo ci perquisirono ed io mostrai la mia adorata bambola ad un soldato russo che mi fece una carezza e mi disse "spassiba".Avevo 10 anni ed ora ne ho 70 ma non dimenticherò mai cosa mi disse mio papà "Ivana guarda bene quella stella rossa che ha sul berretto perché senza di loro avremmo ancora i nazisti". Noi abbiamo avuto uno zio ebreo morto ad Aushwitz. Nel mio cuore ha continuato a tenere un po' di posto quella stella rossa, al riparo dell'acuta scuola di Berlinguer, ma indomita nella speranza di vederla splendere almeno come baluardo di pace nel mondo. Le delusioni ed i colpi sono stati ancora tanti, ma ancora se sento l'inno russo mi commuovo come pure se sento i canti del coro dell'Armata rossa.E adesso? Adesso mi chiedo soltanto come un popolo meraviglioso come quello russo abbia potuto credere a lui. Un popolo con quella lingua dolcissima e quegli scrittori superbi. Basta figli, basta andare contro i vostri fratelli come è stato fatto fare troppe volte, Ungheria, Cecoslovacchia, Afghanistan, Cecenia, Georgia ed è andata sempre peggio. Cosa vi hanno raccontato? Si va bene in Ucraina c'è il tremendo battaglione Azov; sì, se guardi la storia della rivoluzione russa e della seconda guerra mondiale gli ucraini vi hanno dato filo da torcere, ma. Ma vorrei dire ai soldati russi di ri-trovarsi come lo vorrei dire anche agli ucraini. Tornate ad essere il meraviglioso paese dei campi di grano, del balletto dell'opera nazionale di stato di Kiev dove ballavano i figli dei proletari, del film "La ballata del soldato" dove Aliosa e sua mamma riescono ad abbracciarsi solo per 10 minuti prima che lui venga ucciso. Non lasciateci ancora una volta orfani della nostra storia. Ma soprattutto cercate di non morire. Vi abbraccio tutti.