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17 marzo 2022, 7


DAL FALLIMENTO DELLA CED ALLA GUERRA IN UCRAINADiRiccarda Lopetuso -17 Marzo 2022LA DIFESA EUROPEA UNA STORIA LUNGA 70 ANNI70 anni di attesa, 70 anni in cui - più volte - la difesa comune europea è stata definita la "bella addormentata dei trattati " e che adesso, dopo l'invasione russa dell'Ucraina, vede un'improvvisa accelerazione.Nel Consiglio europeo informale che si è svolto il 10 e l'11 marzo a Versailles, ospitato dalla Francia che guida il semestre di presidenza, i capi di stato e di governo si sono impegnati ad aumentare le spese per la difesa e ad approfondire il tema in uno specifico Consiglio di fine maggio.In questi giorni drammatici di conflitto - culminati con la decisione di inviare armi per un miliardo di euro all'Ucraina - l'Unione Europea ha fatto enormi progressi sul tema Difesa comune, molti più di quelli fatti in 70 anni.La storia della Difesa comune è una storia fatta di fallimenti, veti, progressi lenti e dualismo - scontato - con gli alleati Nato.La Difesa comune europea è - paradossalmente - la politica comune che doveva nascere per prima, prima ancora della politica commerciale, agricola o monetaria. Eppure solo in queste buie ore in cui i venti di guerra soffiano nel vecchio continente - mentre ci si rammarica dei ritardi di un'integrazione più forte sulla difesa - il tema della difesa europea diventa dirimente per il futuro dell'Europa.Un ritardo lungo 70 anni.Nel 1952, su spinta francese e italiana - grazie alla lungimiranza di Alcide De Gasperi, uomo di frontiera che conosceva bene la guerra e padre dell'Europa - vennero poste le basi della Comunità europea di Difesa. Il Trattato istitutivo della CED, firmato dai sei fondatori della CECA in un periodo storico in cui tornava ad affacciarsi il tema del riarmo tedesco, prevedeva la nascita di un esercito europeo e la prospettiva di una più forte integrazione politica.A causa dell'opposizione francese, la CED tramontò, lasciando la Difesa comune europea in un limbo da cui è riemersa - parzialmente - solo nel 1993.Nel corso dei decenni, quella nata come Comunità economica europea si è trasformata, arrivando agli attuali 27 membri, con ampio ventaglio di politiche comuni e una moneta unica, cambiando nome nel 1993 in Unione europea.E la difesa comune?La bella addormentata è stata parzialmente svegliata con il Trattato di Maastricht del 1992 con l'istituzione della PESC (politica estera e di sicurezza comune) di cui la PESD - politica europea di sicurezza e di difesa - è strumento.La PESD si sarebbe dovuta evolvere fino a contare un esercito europeo ma le difficoltà interne - contrarietà del Regno Unito - e l'assenza sostanziale di una politica estera comune hanno impantanato la Pesd fino al Trattato di Lisbona, nonostante nel Trattato di Amsterdam fossero state incorporate le Missioni di Petersberg e l'Ue fosse presente - per lo più con missioni civili - in vari scenari di guerra.Nel 2004 vedeva la luce l'Agenzia europea per la Difesa (AED) ma è con il Trattato di Lisbona del 2009 - l'ultimo Trattato - che la PESD cambia volto.Viene rinominata in PSDC (politica di sicurezza e di difesa comune) e - tra le tante novità per lo più istituzionali - è rilevante l'introduzione della Cooperazione strutturata permanente, la PESCO.I primi progetti Pesco - per lo più progetti di investimento nel settore della difesa - sono stati avviati nel 2017 e vedono la partecipazione di 23 stati membri.Nel tempo, l'Ue ha provato a ridefinire il suo ruolo con la "Strategia globale per la politica estera e di sicurezza dell'Unione europea" del 2016 e il tentativo di definire una propria "Autonomia strategica" nel campo della Difesa.Lo scorso anno, prima della disfatta occidentale dell'Afghanistan e prima della crisi ucraina, il Consiglio UE aveva adottato uno strumento denominato European Peace Facility, che consente di finanziare azioni operative in ambito Difesa.È grazie a questo strumento che Ursula Von Der Leyen ha potuto annunciare domenica 27 febbraio, due giorni dopo l'invasione russa dell'Ucraina, un pacchetto di aiuti - in sostanza acquisto e invio di armi - alla popolazione ucraina.Una vera e propria svolta per la Difesa europea.Dopo 70 anni di attese e rinvii, lo shock delle bombe di Putin sui cieli ucraini hanno definitivamente svegliato i leader europei sulla necessità di un esercito europeo.Non sarà facile e i tempi non saranno brevi, ma mai come ora è tempo di accelerare verso una efficace difesa europea.