maranatha!

28 marzo 2022, 4


I drenaggi nella mia splendida borsa
Francesca è molto fiera della sua bellissima borsa in cui ha nascosto i drenaggi dell'operazioneFrancesca Vienna, 45 anni, mamma, moglie, architetto e lettrice di RepubblicaIl 20 giugno 2020 da un normale controllo periodico mi diagnosticano un tumore al seno con metastasi ai linfonodi. Da lì è iniziata la mia vita da appesa fatta di continui vuoti e pieni, chiari e scuri, alti e bassi. In occasione della visita chirurgica pre-intervento realizzo guardando le donne presenti nella sala di aspetto che a seguito dell’intervento avrei dovuto tenere i drenaggi per diverse settimane. Tutte le presenti tenevano i propri drenaggi in una sacca fatta apposta. Al mio rientro a casa ho spiegato a mio marito i tempi e le modalità dell’intervento e che i miei drenaggi sarebbero “entrati” solo in una borsa di un marchio che conoscete tutti. Il sabato successivo siamo partiti da Rimini con meta lo store a The Mall, in provincia di Firenze.Allo store ci segue Caterina negli acquisti, in un primo momento le spiego le caratteristiche della borsa che cercavo senza precisarne lo scopo, poi le do il dettaglio che avrebbe dovuto contenere dei drenaggi dopo un intervento. Lei in maniera molto garbata non mi fa domande e ci aiuta con cura nell’acquisto in maniera molto cortese e professionalmente ineccepibile. Con l’occasione le lascio i miei riferimenti e contatti per la registrazione come cliente e mi chiede di poter conservare i miei contatti. Il giorno stesso ci scriviamo via messaggio scambiandoci reciprocamente il piacere di esserci incontrate.Il 27 luglio vengo ricoverata e operata, sola e senza possibilità di vedere nessun viso familiare a causa del Covid. La mattina stessa Interflora mi chiama per consegnarmi uno splendido mazzo di rose a firma della famiglia titolare del noto marchio e Caterina, sottolineo che non potevano conoscere la data dell’intervento. Quel gesto in quel momento mi ha riaperto la porta della vita, facendomi sentire molto meno sola e trovare un sorriso in un momento in cui di sorridere avrei avuto davvero poca voglia.Il sorriso ho cercato di mantenerlo sempre, a volta riuscendoci a volte meno. Ho lavorato sempre! Ho usato il mio zainetto ed il mio bauletto quotidianamente per quasi 4 settimane conservandoci dentro i drenaggi. Caterina mi ha scritto sempre in momenti per me cruciali senza sapere che lo fossero. A seguito dell’intervento ho dovuto sottopormi 6 mesi di chemioterapia, 1 di radioterapia, poi una trombosi dovuta al port (catetere interno) con 3 mesi di iniezione di eparina, ipotiroidismo di Hashimoto, paura e stanchezza! In tutto questo ho cambiato look, umori, atteggiamenti, stanchezze cosmiche, dolori e fastidi che tuttora conservo, emozioni ed energie.Caterina la sento ancora ed è una persona speciale, ora un’amica cara, sensibile, carina, che conserverò sempre. Ed una vera risorsa per quel famoso marchio della moda, come la famiglia che porta il nome della griffe. Domani ripartirò alla volta dello  store  a The Mall per regalarmi una nuova borsa che mi auguro conterrà chiavi, portafogli e e al massimo biglietti aerei. Sarò sempre affezionata di quel marchio che tutti conoscono.Questa è la mia storia e volevo condividere come talvolta un regalo a se stessi dall’apparenza futile possa rivelarsi di tutt’altra natura. Un gesto di affetto, di vicinanza, di attenzione per noi stessi e, sorprendentemente, dagli altri.