maranatha!

4 aprile 2022, 3


Storia privata scandalo triste
Il liceo Montale di Roma dove la preside avrebbe stretto una relazione con un allievo maggiorenneQuindi la situazione è questa. Ci sono due persone di maggiore età, un uomo e una donna, che si scambiano messaggi molto personali, si incontrano nel luogo che entrambi frequentano per dovere d’ufficio, talvolta fuori. Quale sia la natura del loro rapporto lo sanno solo loro, come accade a chiunque, e – di nuovo, come sempre – intorno se ne parla, si dice di terza e quarta mano. Attorno ci sono rivalità professionali fra adulti, competizione invidia e gelosia: tutto il repertorio di cui la maldicenza si nutre, la mano che la arma.Le specifiche, questa volta, sono che la donna è più grande e ha un ruolo dirigenziale, l’uomo è uno studente maggiorenne perché sì: il luogo dove si incontrano è una scuola. Una manna, per il chiacchiericcio. Succede che qualcuno (Chi? Perché?) renda pubbliche le loro conversazioni private. Scandalo. La preside e lo studente. Il vicepreside defenestrato. La lite al parcheggio. E’ una storia privata di nessun interesse. Non c’è reato, non c’è sopraffazione, non c’è neppure – per quel niente che se ne sa – l’abituale ritorsione sorgente del metoo: se non stai con me non ti do il lavoro, non ti do la parte, ti boccio.Ma è tardi. E’ già una telenovela in cui di lei si sa tutto, nome e foto (è giovane e bella, pensa) per quanto sia stata lei stessa, come ha scritto questo giornale, a dar notizie di sé, di lui niente. Moralisti in abito da parata alzano il dito – “la scuola! Il luogo della didattica! Vergogna!” – come se l’intera accademia italiana non si spiegasse alla luce di chi sta con chi, come se l’amore e il sesso fossero banditi dai luoghi dove si studia, si lavora. Come se fosse la prima volta che un professore sta con la studentessa, un’allieva col maestro. Ma è la donna, la maestra: non vi sfuggirà il dettaglio. Triste, ma è tutto qui.