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9 maggio 2022, 5


Interviste, ministri e il mio idraulicoFacebook Twitter Email LinkedInIl presidente del Consiglio Mario Draghi durante l'intervista concessa al Tg1 il 17 agosto 2021Il presidente del Consiglio Mario Draghi durante l'intervista concessa al Tg1 il 17 agosto 2021Censura, libera stampa e altre piccole cose. Pensavo, in margine al dibattito sui talk show e su chi sia giusto ospitare e chi no, che nella nostra avanzatissima democrazia, liberale e aperta al contraddittorio, ci sono esponenti di governo che hanno scelto di non sottoporsi mai a interviste pubbliche televisive. Lo stesso presidente Draghi, che ha definito "un comizio" l'intervista di Lavrov, da quando ha assunto l'incarico ha accettato se non sbaglio una sola volta di rispondere alle domande di un giornalista del Tg1.Le conferenze stampa hanno diversa natura e funzione. Parlo, qui, di una conversazione in cui l'intervistato risponde alle domande dell'intervistatore, possibilmente non conoscendole prima e non avendo la possibilità di far tagli o montaggi, dopo: come avviene, appunto, in un libero confronto. Altri ministri - Economia, Interni, Giustizia tra gli altri- non ricordo di averli visti né sentiti mai. Diversa è una conversazione per la carta stampata la quale, appunto, si può fare per scritto, o rileggere e correggere. In tv contano la prossemica, le esitazioni, i tempi di risposta, le espressioni del viso: è rilevante (e diverso dal leggere) vedere una persona mentre parla. Non farlo è una scelta. Può dipendere da diversi fattori.Una disistima radicale e generalizzata per la categoria dei giornalisti, per esempio. Tutti inadeguati. O poco tempo e molte cose più importanti da fare. Però anche il mio idraulico, penso, ha molto da fare e non grande stima delle mie competenze nella sua materia, ma se gli chiedo cosa sta facendo porta pazienza e risponde. Perché lo pago, direte. Certo. Ma anche i ministri li pago e per giunta, diversamente dall'idraulico, mi rappresentano.