maranatha!

10 maggio 2022, 3


L'ultima volta dell'unanimitàFacebook Twitter Email LinkedInLa tedesca Ursula von der Leyen, 63 anni, è la presidente della Commissione Europea, il governo dell'EuropaLa tedesca Ursula von der Leyen, 63 anni, è la presidente della Commissione Europea, il governo dell'EuropaSto per scrivere qualcosa di davvero banale, però a volte serve anche ripassare le tabelline. La qualità di una democrazia dipende dalla qualità delle persone che la incarnano. Essa qualità - delle persone - è mutevole. Può accadere, in certi periodi storici, che le persone elette per rappresentarne molte altre, votate da costoro, abbiano competenze modeste ed esperienze fragili. Succede per esempio quando si radica il principio dell'incompetenza come valore: se passa l'epica dell'uomo del popolo, uno vale uno, che bellezza eleggere in Parlamento il benzinaio dell'angolo che è proprio uno di noi, mica quei burocrati quella casta di sapientoni, lui sì che è simpatico, ecco che nel giro di qualche anno la qualità della democrazia si livella al grado zero.Esagero, ma non troppo. In generale l'uguaglianza a cui tendere dovrebbe essere verso l'alto, non verso il basso: è un discorso lungo e impopolare. Ora si dibatte, in Europa, sul voto all'unanimità. E' la discussione indicata come "la riforma dei Trattati". In poche parole: se la regola è che dobbiamo essere tutti d'accordo non si riesce a far niente. E' vero, ma anche questo dipende. Dalle intenzioni, dalle competenze, dagli interessi.L'ultimo voto all'unanimità di cui ho esperienza diretta fu in prima elementare, quando la maestra chiese se volevamo fare lezione in classe o in cortile. Da quella volta non mi è mai più successo di vivere né di vedere che più di sei persone fossero d'accordo. L'Europa di oggi non è quella del 1950, non parliamo della classe politica italiana. Perciò sì: o si cambia il modo di procedere, o si cambia la qualità della rappresentanza. Più rapida la prima opzione, più saggia e difficile la seconda.