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La donna soldatodi Paolo Di PaoloLa guerra non ha volto di donna, scrive Svetlana Aleksievic. I conflitti hanno una storia scritta al maschile. Resa con parole maschili.18 Maggio 2022Aggiornato alle 19:12 1 minuti di letturaFacebook Twitter LinkedIn Email Link PinterestIsola di Gotland. Foto di Jonathan NACKSTRAND / AFPIsola di Gotland. Foto di Jonathan NACKSTRAND / AFP Questa donna soldato si esercita sull'isola svedese di Gotland. Le truppe della Guardia nazionale sono state richiamate per una esercitazione speciale. La guerra non ha volto di donna, scrive Svetlana Aleksievi?, a cui torno spesso. I conflitti hanno una storia scritta al maschile. Resa con parole maschili. "Tacciono - scrive - perfino quelle che sono state al fronte. Se pure all'improvviso cominciano a ricordare, non raccontano la loro guerra ‘femminile' ma quella ‘maschile'. Si adattano al canone invalso. E solo in casa o, piangendo, nella cerchia delle proprie amiche veterane, si mettono a narrare la propria guerra. A rivelarla. Ed è una guerra sconosciuta".Non so indovinare gli stati d'animo, le speranze e le paure di questa donna con il volto dipinto. Se teme di dovere un giorno partecipare a una guerra reale. Che cosa pensa che significhi essere una donna soldato in tempo di pace. Perché io non lo so. Ma io non so cosa significhi nemmeno essere un uomo soldato in un tempo di pace. Esserlo in un tempo di guerra, scrive Aleksievi?, diventa una prova troppo personale. Personale ma altrettanto sconfinata quanto la vita stessa.E racconta di una donna aviatrice che si rifiutò di concederle un'intervista.Non posso... non posso ricordare.