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21 maggio 2022, 2


La gestione dei rimproveri in un teamdi Riccardo LunaLa gestione dei rimproveri in un team20 Maggio 2022 alle 12:451 minuti di letturaFacebook Twitter LinkedIn Email Link PinterestSe c'è una cosa che ho imparato in tanti anni che mi occupo di startup e che seguo la cultura della Silicon Valley, è l'importanza della gestione dei rimproveri in un team (ma anche in una famiglia): se vuoi che una squadra resti una squadra, se non vuoi umiliare chi ha sbagliato, se lo vuoi aiutare a sbagliare meno, il rimprovero non è mai pubblico. Davanti ai colleghi. In una chat che tutti possono leggere.La segnalazione di un errore si fa in privato. Fare il contrario è una pubblica gogna. Vuol dire esporre il malcapitato anche alla riprovazione dei colleghi: è un'umiliazione inutile e dannosa che giorno dopo giorno demolisce una squadra. Lungi dall'impedire altri errori, che invece ci saranno, impedisce altre iniziative, proposte, idee. Trasforma i componenti di un team in automi che per evitare i rimproveri si debbono conformare a svolgere esattamente le mansioni che gli sono state affidate senza cambiare nulla, senza proporre nulla. Senza il coraggio di segnalarti se stai facendo a tua volta un errore. Questo impoverisce una squadra. Che diventa come una pianta senza fiori. Viva, ma spenta.Una volta il preside di una scuola media ha chiamato un ragazzo per sospenderlo per cattiva condotta. Per i primi 20 minuti lo ha riempito di elogi per il suo talento, al punto che quello pensava lo stesse premiando. Poi gli ha detto che a malincuore lo sospendeva un giorno così che potesse tornare a essere se stesso. Quel preside ha capito tutto: i rimproveri sono fondamentali, ma vanno ridotti al minimo. Solo per le cose davvero importanti e senza umiliazioni. Perché sulla paura di sbagliare non si costruisce alcun successo.